Il 26 maggio 2013, 50.000 cittadine e cittadini bolognesi votarono per assegnare alla scuola pubblica dell’infanzia comunale tutte le risorse disponibili, anche il milione di euro destinato, da anni, alle scuole dell’infanzia paritarie private.
Fu una bella campagna elettorale, un’ampia mobilitazione dal basso che portò le bolognesi e i bolognesi a riflettere sul valore della scuola come bene pubblico e comune e a votare per sostenerlo.
In tempi di ” partecipazione” finta e pilotata, in cui tutto è già deciso dall’alto, un grande esempio di partecipazione civica e civile.
Dopo 5 anni non solo il referendum non è stato rispettato, ma i fondi alle scuole dell’infanzia paritarie private e agli asili nido privati, sono cresciuti.
Quando si decide il colore delle panchine è partecipazione, quando di decide per l’assegnazione di fondi aggiuntivi alla scuola pubblica, è ideologia, questo ci ha detto in questi anni il governo della città.
Vi invitiamo a partecipare, domani, all’iniziativa organizzata dai promotori del referendum.

 


Visioni di Scuola Pubblica e parlamentari: un ossimoro?
Venerdì 25 Maggio 2018 dalle 20:30 alle 23:30
Via Giovanni Bertini, 9, 40127 Bologna BO, Italia

Ogni anno il Comitato Scuola e Costituzione mantiene viva la memoria dell’esito del referendum bolognese del 2013, momento in cui i cittadini si sono chiaramente espressi affinché le risorse pubbliche disponibili siano impegnate per la scuola di tutti disegnata dalla Costituzione e non a sostegno delle scuole private.
Perché affliggere e amareggiare i poveri neonati parlamentari sui destini della Scuola Pubblica ? Giochiamo d’anticipo. Che si esprimano fin da piccoli… … Gli interventi sulla scuola pubblica raffazzonati da un susseguirsi di governi, hanno raggiunto il culmine del fallimento con la legge 107 detta all’unanimità “la buona sola”. Sono stati prodotti mostruosi obblighi di lavoro non retribuito per gli studenti già vessati e tagliati nelle ore di lezione e nelle risorse. Sono stati avviati pericolosi esperimenti di scuola azienda. Sono aumentate le risorse pubbliche per l’istruzione privata mentre si continuava a fare brandelli dei principi di gratuità rimasti per la scuola pubblica. Il tutto, in una situazione in cui le pari opportunità di accesso a segmenti di istruzione, di fatto, non sono garantite ai cittadini anche per via degli alti costi necessari ai percorsi di studio. Insomma, per le azioni di governo, una severa serie di significative bocciature. Quindi, abbiamo pensato di tentare con le interrogazioni programmate! Magari si riesce a rimandarli solo a settembre, ma niente voto numerico, sarà più interessante una seria e riflessiva valutazione dei fatti e dei propositi.

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