Avevamo detto, non senza suscitare qualche polemica e qualche incomprensibile segno di stupore, che le politiche governative sulla obbligatorietà delle pratiche vaccinali rischiavano di essere inadeguate al perseguimento dell’obiettivo, condivisibile, dell’innalzamento delle soglie dei bambini e delle bambine vaccinate. Oltreché, come oggi è chiarissimo, avere delle tempistiche e modalità totalmente inadeguate.
E’ notizia di oggi che a Bologna quasi 600 bambini e bambine, per lo più frequentanti la scuola dell’infanzia e, come riportano i quotidiani, in larga maggioranza stranieri, rischiano di essere respinti dalle scuole che già stanno frequentando per non aver adempiuto agli obblighi vaccinali e/o alle relative comunicazioni.
Ci pare incredibile che comune e azienda sanitaria non siano stati in grado di comunicare e far comprendere in maniera efficace le nuove regole. Al netto di ogni valutazione sulle medesime, quella che si sta determinando è una chiara manifestazione di razzismo istituzionale.
Si tratta, per essere netti ed espliciti, di un tipico caso di discriminazione indiretta: una situazione nella quale una disposizione, un criterio o una prassi, apparentemente neutri, possono mettere in una situazione di particolare svantaggio le persone appartenenti ad un determinato gruppo, in questo caso, a quanto pare, semplicemente coloro i quali hanno meno strumenti linguistici per comprendere le comunicazioni istituzionali.
Chiediamo che il Comune si attivi immediatamente per rimediare a questa situazione, è inaccettabile che l’unica comunicazione a riguardo per ora sia limitata ad un laconico comunicato con il quale si annuncia l’invio delle lettere che lasceranno fuori dalle aule quasi 600 bambini.
Federico Martelloni
Federico Martelloni – Consigliere Comunale
Emily Clancy – Consigliera Comunale