20 dicembre 2015
Una sinistra rock sotto le Torri
Al via la «Coalizione civica» con Sel, Sinistra italiana, civatiani e associazioni. «Diversi ma uniti per cambiare»: il nuovo contenitore, battezzato venerdì sera, lancia la sfida al Pd al voto di primavera
Giovanni Stinco
Fonte: Il Manifesto
Avevano detto prima di Natale e Natale è stato. A Bologna la sinistra si è unita e in primavera, quando si voterà sotto le Due Torri per scegliere il nuovo sindaco, si presenterà con una lista unica senza simboli di partito: Coalizione civica per Bologna. L’ufficialità è arrivata venerdì sera, con un’assemblea straordinaria dove tutte le anime della sinistra bolognese hanno dato la propria adesione all’operazione: Sinistra italiana-Sel, i civatiani di Possibile guidati dall’europarlamentare Elly Schlein, i centri sociali Tpo e Làbas con la loro assemblea #Bonalè, l’associazione La Boa guidata dall’ex assessore Alberto Ronchi. «Siamo tutti insieme, diversi ma uniti per cambiare. Adesso possiamo farlo e lo faremo», scrive Mauro Zani, uno dei fondatori di Coalizione civica, «contenitore politico» che settimana dopo settimana ha raccolto sempre più adesioni.
Nata lo scorso settembre con l’idea di creare una lista alternativa ai democratici capace di mettere assieme tutti, dagli ex 5 Stelle ai delusi del Pd passando per il movimento della scuola e a quel che resta in città del progetto dell’Altra Europa, Coalizione civica è diventata a Bologna il porto di approdo di tutta la galassia politica della sinistra. E ora in città campeggiano manifesti giganti con la scritta: «Palazzo d’Accursio, cambiare aria». La sfida al democratico Virginio Merola, primo cittadino in cerca del secondo mandato, è lanciata.
«Venerdì sera abbiamo visto diverse biografie, generazioni e culture politiche accomunate dal desiderio di dare a Bologna un governo nuovo – dice Federico Martelloni, giurista e componente dell’assembla nazionale di Sel – Questa volta però c’è la consapevolezza di potercela fare, il che è anche ragionevole visto che in città scoppiano i 5 Stelle, scoppia la destra e le tensioni nel Partito democratico non si sopiscono. Mentre noi per la prima volta siamo davvero tutti assieme». Fatta la Coalizione resta la scelta del candidato sindaco, la definizione del programma e la campagna elettorale, e non è cosa di poco conto in una città dove il Pd, nonostante l’astensione e l’erosione costante del numero delle tessere, punta sempre e comunque a vincere le elezioni comunali senza passare dal ballottaggio. Per Coalizione civica l’idea è quella di scegliere il candidato sindaco entro febbraio.
«Mi immagino una due giorni straordinaria per presenze e luogo scelto, in cui decidere e fare decidere a tutti il candidato e le parole chiave del programma», dice Gianmarco De Pieri, leader del centro sociale Tpo e una delle anime del processo unitario. Come tappe intermedie De Pieri propone 4 o 5 eventi di tipo tematico con ospiti anche internazionali e una «campagna elettorale che sarà rock, qualcosa di mai visto prima che racconti quello che vogliamo e possiamo fare noi, senza rievocare modelli del passato che hanno già fallito. Altrimenti vedremo di nuovo la sinistra delle bandiere rosse e del 2%. Come mi immagino Coalizione civica? Con un modello organizzativo alla Die Linke e una comunicazione alla Podemos».
«Da gennaio – ragiona invece Mauro Zani – inizieremo a battere ogni quartiere di Bologna per incontrare la gente e i loro problemi, ascoltare e fare le nostre proposte. L’idea è quella di far risalire i cittadini alla politica, mettendo a loro disposizione la nostra Coalizione. Vincere al Pratello e in altre zone del centro non mi interessa, quello ci porterebbe ad eleggere al massimo un paio di consiglieri comunali. Noi vogliamo vincere in tutta la città e governare Bologna». Zani lancia anche un appello «a quelle forze che nel Movimento 5 Stelle potrebbero dare un contributo importante alla città per creare un’alternativa di governo. Vengano con noi invece di restare incardinate in un movimento sull’orlo di una crisi di nervi e senza nessuna possibilità di vittoria».
Coalizione civica non dovrà affrontare solamente il Partito democratico, i 5 Stelle e l’astensionismo. A sinistra del Pd c’è chi potrebbe iniziare a lavorare ad una lista di supporto al sindaco Merola. Una lista di cui si sa poco, ma che potrebbe ospitare quell’ala di Sel che per mesi ha tentato di rinnovare in città l’alleanza con il partito di Matteo Renzi, e che è uscita sconfitta dallo scontro tutto interno a Sinistra ecologia e libertà. Uno scontro che si è risolto, a favore di tutti coloro che puntavano al progetto di Coalizione civica, solo dopo il commissariamento della federazione bolognese proposto direttamente da Nichi Vendola e votato praticamente all’unanimità (una sola astensione) dalla presidenza nazionale del partito.
Nella lista della sinistra pro Pd non dovrebbe esserci però la prodiana Amelia Frascaroli, assessore al welfare che nelle scorse elezioni comunali mise assieme cattolici e vendoliani e toccò il 10% dei consensi in città. Una exploit che difficilmente potrà ripetersi, anche perché all’epoca Frascaroli non aveva concorrenti a sinistra.