Come altre volte nella mia vita sento il dovere, questa mattina, di uscire di casa, con 4 garofani rossi, mentre gli elicotteri girano su Bo ( e ancora adesso mentre scrivo non accennano a smettere) e la città è semi blindata in attesa di Salvini & Co. Direzione presidio cittadino indetto per le 10,30 a Porta Lame.Ho scelto di non andare a manifestare contro Salvini perché credo che tutto il chiasso che da questa giornata verrà fuori sarà funzionale a Salvini stesso e a Renzi che potrà meglio agitarlo come lo spauracchio di cui aver paura. A Porta Lame siamo pochi, in prevalenza donne, ma con una idea creativa: bendiamo gli occhi dei partigiani con una benda rossa ché non debbano vedere cosa avviene oggi a Bo. Con un po’ di fatica mettiamo le bende ( cavolo se sono alti quella della 7° GAP!:-)!!!) e festosamente ci facciamo qualche foto per testimoniare il nostro piccolo ma simbolico flash mob. Tempo 2 minuti si ferma una volante della polizia. Scendono due agenti che con fare tra l’imperioso e l’imbarazzato ci chiedono cosa stiamo facendo. Diciamo che siamo semplici cittadini e, con molta allegria, spieghiamo il nostro gesto e perché siamo lì. Gli agenti per tutta risposta, sebbene gentilmente, ci chiedono i documenti. Rimaniamo un po’ perplessi a questa richiesta che ci sembra un filino sproporzionata rispetto al numero di presenti e alla pericolosità del nostro gesto ma insistono e alla fine glieli diamo consapevoli che nulla è più rivoluzionari di un gesto simbolico. Armeggiano, scrivono ecc. e intanto io penso che si devono quasi divertire a guardare le nostre professioni, tra cui spiccano, in primis, quelle educative (soprattutto insegnanti, educatori) dipendenti pubblici, professionisti, commercianti e pensionati. Insomma oggi il clima a Bo era questo. Un clima dove ai leghisti è permesso, in nome della democrazia, di fare saluti romani e di dire che con le bandiere rosse ci si puliscono il culo davanti al sacrario partigiano di Piazza Maggiore, mentre i cittadini normali, pacifici, non violenti, creativi e con un po’ di senso dell’ironia vengono intimiditi mentre compiono il loro sacrosanto dovere di vigilanza sul territorio. Ah, alla fine ci hanno pure sequestrato le bende con le quali avevamo bendato i partigiani ma mentre mi allontanavo dalle statue dei giovani partigiani li ho visti chiaramente illuminati dal sole dell’estate di S. Martino che ci ringraziavano per il gesto gentile e ci salutavano, soprattutto a noi donne ( non me ne vogliano gli uomini:-)), accennando “Bella ciao”.#bellaciao #benderosse