Oggi, con l’approvazione del nuovo Regolamento dehor, la città di Bologna compie un inedito e significativo passo avanti nella tutela del lavoro, in una fase di rapido e rilevante sviluppo economico del settore turistico nonché di crescita della così detta ‘città del cibo’.
Sono state, infatti, accolte e inserite nel testo del nuovo Regolamento dei dehor, tre proposte formulate da Coalizione Civica, finalizzate, in primo luogo, a garantire il rispetto delle normative in materia di tutela del lavoro, in secondo luogo a incentivare e favorire il raggiungimento di particolari standard di qualità e stabilità del lavoro, più elevati rispetto ai vincoli di legge.
In particolare, con modifiche agli articoli 10 e 12 del Regolamento, abbiamo chiesto ed ottenuto che ogni futura concessione di uno spazio esterno sia condizionata al rispetto di tutte le regole in materia di lavoro (art.10), prevedendo, conseguentemente, la sospensione della concessione ogniqualvolta il titolare del pubblico esercizio si sia reso responsabile di gravi violazioni della normativa (art. 12).
Inoltre – aspetto non meno importante – con una modifica all’articolo 8, si è ottenuto che specifiche ordinanze possano accordare deroghe e vantaggi ai pubblici esercenti che garantiscano elevati standard di qualità quali, a titolo di esempio, la predilezione per contratti di durata medio lunga o la preferenza per i contratti a part-time verticale rispetto a forme contrattuali più precarie, instabili o intermittenti.
Si compie, dunque, un passo importante verso l’orizzonte che abbiamo sempre perseguito: quello di una città che intende affiancare allo sviluppo turistico e al buon cibo un lavoro regolare e di qualità, rendendosi disposta a raccogliere e valorizzare indicazioni virtuose provenienti dalla contrattazione collettiva, oltre a favorirne ambiti e livelli inediti quali la contrattazione di strada e contrada.
Guarda anche la rassegna media:
- Lavoratori in nero o irregolari: via i dehors, concessione sospesa
- Via i dehors a chi non rispetta le regole sul lavoro. A Bologna stretta su bar e ristoranti