Venerdì abbiamo interrogato l’Assessore Aitini, durante il Question Time, sulle operazioni della così detta task force antidegrado, dedita allo sgombero e alla sanzione di persone senza fissa dimora.
Il nostro quesito è estremamente semplice: ci domandiamo se l’Amministrazione ritenga queste azioni utili e sotto quale aspetto.
Per rispondere abbiamo suggerito di tenere sempre presenti due piani, distinti ma intrecciati: il piano concreto del fare e il piano simbolico della costruzione d’immaginario. Questi due piani intrattengono sempre una relazione tra loro.

L’Assessore Barigazzi – il quale ha parlato degli stessi interventi eseguiti nello scorso fine settimana ai danni di alcune persone senza tetto, raccontando al Consiglio il grande lavoro dei servizi sociali – e l’Assessore Aitini sono entrambi assessori del fare.
Vediamo infatti l’Assessore Aitini, immortalato durante la cancellazione di un graffito, la chiusura di un piccolo esercizio commerciale fuori norma, il giro notturno in Montagnola e, da ultimo, a sponsorizzare il lavoro della task force anti-degrado che allontana i senza fissa dimora, spazza via i loro cartoni, commina le multe, i daspo, i provvedimenti di allontanamento…
Mentre da Barigazzi abbiamo oggi ascoltato un altro fare: quello del lavoro sociale fatto attraverso molti interventi sociali ‘invisibili’, quello dedicato alle oltre 3.200 persone in stato di fragilità e alle 1000 in strada che l’Amministrazione conosce una per una, tutte diverse l’una dall’altra, tanto da chiamare l’Amministrazione alla personalizzazione del servizio.

Possono questi due modi del fare convivere in armonia? Secondo noi no.

Le parole e le azioni securitarie sono uova di vernice che sporcano il vetro dell’attività quotidiana dei servizi sociali dietro al quale si vedono le storie di tante fragilità, e povertà. Storie di vita, coi pugni in tasca, su cui appuntare l’attenzione dei servizi, svolgere i laboratori destinati all’inserimento lavorativo, intervenire in modo capillare con interventi mirati e personalizzati.
Le parole e le azioni securitarie, che sono il fare dell’Assessore Aitini, minano l’efficacia del lavoro quotidiano, prezioso, faticoso, silenzioso e costante dei servizi sociali.
Quello che si costruisce con il lavoro dei servizi sociali può essere decostruito con un servizio televisivo o una foto su Instagram, per un pungo di voti.
Con operazioni di questa natura non è che la città si cura, la città di ammala, mentre si corrodono il cuore e le coscienze dei suoi abitanti.
Aspettiamo dunque di sapere sotto quale aspetto questa Amministrazione ritenga utili azioni come quelle svolte nel fine settimana.

Nel video l’intervento del Consigliere Comunale Federico Martelloni