Siamo profondamente contrariati per lo sgombero avvenuto questa mattina presso l’Istituto Santa Giuliana, immobile di proprietà della Congregazione delle suore Mantellate.
È inaccettabile vedere agitare scudi e manganelli sugli studenti e le studentesse, sui lavoratori e le lavoratrici che vivono sulla propria pelle la crisi abitativa. Una gestione incomprensibile che condanniamo con fermezza. Nella nostra città questo non deve accadere. Bisogna sempre tentare la via del dialogo, soprattutto quando vi è crisi sociale.
La questione abitativa è una questione di tutt*: anche i privati -soprattutto se estremamente facoltosi o con diverse proprietà, a maggior ragione se enti religiosi – devono fare la loro parte e contribuire al benessere sociale. Abbiamo bisogno di alloggi e studentati a prezzi accessibili.
Il Governo continua a girarsi dall’altra parte, a non investire risorse strutturali e a non procedere nell’affidamento gratuito ai Comuni dei vuoti urbani statali e di risorse per ristrutturarli e metterli a disposizione delle politiche abitative.
Alcune forze al Governo del paese e all’opposizione in Comune non perdono occasione per chiedere le dimissioni del nostro capogruppo Detjon Begaj, perché presente oggi sul posto durante lo sgombero a fare nulla di più di ciò per cui è stato eletto: rappresentare le tensioni e il conflitto sociale in città. A loro consigliamo di rivolgere gli stessi toni non tanto verso il nostro consigliere ma verso il proprio Governo, colpevole di aver cancellato fondo affitti e morosità incolpevole e di non aver ancora prodotto la minima strategia per il diritto alla casa. A Detjon Begaj naturalmente il nostro pieno sostegno.
Solidarietà a chi oggi ha perso un tetto sopra la testa e a chi è lì a manifestare. Solidarietà soprattutto alla giovane attivista finita in ospedale a causa dei colpi ricevuti nel corso di una delle cariche.