Apprendiamo con stupore e sconcerto che la Conferenza dei Presidenti ha deciso di non procedere con sessioni separate per ciascun Consiglio di Quartiere per la seduta del 2 Dicembre sulle linee di bilancio. Conosciamo tutti i limiti ed i problemi prodotti dall’emergenza sanitaria in corso e tuttavia ci sembra un errore contingentare la discussione in questo modo, tre ore se va bene per tutti e sei i quartieri, su un bilancio che per bocca dell’assessore Conte è uno spartiacqua epocale tanto da delineare previsioni di spesa spalmate su più anni. Il bilancio che si appresta a presentare questa giunta, infatti, affronta questioni come passante di mezzo, tram, welfare, servizi sociali, scuola, sanità, sviluppo urbanistico. E proprio per questo pensiamo che sarebbe stato più giusto dare spazio ad ogni quartiere per esprimersi in una sessione separata, ma contestuale all’evento di presentazione, come inizialmente si ipotizzava. Ci sembra una modalità irrispettosa non solo delle prerogative di controllo e proposta delle minoranza, ma anche del ruolo dei quartieri. Ci domandiamo che provvedimenti potranno votare i consiglieri dei quartieri se diventa praticamente impossibile fare domande e ricevere risposte. Che discussioni potremo fare se una manovra così importante come il bilancio, che viene presentato ogni anno con centinaia di pagine da leggere e studiare, piene dei dettagli che fanno la differenze, quest’anno non è stato manco accompagnato dalla messa a disposizione dei consiglieri dei materiali a poco più di 48 ore dalla presentazione.
Chiediamo che la conferenza dei presidenti riveda questa scelta e riconosca il ruolo dei consigli di quartiere nella discussione del bilancio
Marco Trotta (San Donato-San Vitale)
Brunella Guida (Navile)
Detjon Begaj (Santo Stefano)
Fausto Tomei (Porto-Saragozza).