L’individuazione di nuove forme di partecipazione politica e il pieno accesso ai processi decisionali sono tra i principi statutari di Coalizione Civica per Bologna. Tra gli ambiti amministrativi in cui questi principi possono essere meglio declinati c’è sicuramente quello dei Quartieri, le circoscrizioni di decentramento previste dallo Statuto comunale, che con l’ultima riforma del 2016 (revisione dello statuto e del regolamento sul decentramento) hanno perso centralità decisionale e vitalità partecipativa, seppur rimanendo, per la cittadinanza, la prima interfaccia dell’amministrazione.
Partendo dall’esperienza di questi anni delle/dei nostri Consiglier* di Quartiere, dallo stimolo della prospettiva di una riforma dei quartieri in agenda in questo mandato e da un seminario interno fatto di due appuntamenti, il primo un confronto con le esperienze di altre città (Barcellona -quella che più ha attratto-, Trieste, Padova, Torino) e con il passato di Bologna, il secondo una riflessione con Gianluigi Bovini sugli aspetti socio-economici della città e sulle prospettive future, abbiamo elaborato delle proposte sulla riforma dei quartieri, tenendo conto di alcuni spunti emersi da questo percorso.
Assemblea cittadina sulla partecipazione
La premessa politica dalla quale partire è quella di promuovere un’Assemblea Cittadina sul tema della partecipazione e del coinvolgimento delle/dei cittadin* che rappresenti il primo atto del percorso di coinvolgimento ampio della città nel processo di riforma dei Quartieri e del regolamento sul decentramento. L’Assemblea deve porsi la finalità di rilanciare il tema della partecipazione in una logica di promozione dell’interesse generale superando la logica della frammentazione per ambiti territoriali ristretti e/o per interessi specifici.
La dimensione “rionale”
Si ritiene che il sovradimensionamento dei quartieri attuali sia una delle cause delle difficoltà di amministrazione del territorio, ma, soprattutto, di quelle relative alla partecipazione della cittadinanza.
Si conviene quindi su un approccio organizzativo più ristretto, ispirato alla dimensione dei quartieri originari, proponendo una suddivisione dei 6 quartieri attuali in zone (20.000 cittadin* circa e caratteristiche socio-economiche omogenee).
Si tratterebbe di una suddivisione relativa al livello della partecipazione, non a quello di amministrazione e di rappresentanza politica, che rimarrebbe legato ai 6 Quartieri attuali.
La partecipazione e l’ascolto delle cittadine e dei cittadini
Questa nuova organizzazione dei quartieri ha l’obiettivo di favorire e facilitare la partecipazione della cittadinanza nella presentazione di istanze territoriali e nella costruzione di decisioni particolari relative al territorio nella sua fase di progettazione: da un lato un’interlocuzione franca e continuativa con il disagio facendo da interfaccia tra cittadinanza e Giunta, dall’altro una partecipazione obbligatoria nella fase progettuale in merito alla realizzazione di opere o di interventi urbanistici.
Lo strumento pensato è quello della “Assemblea di zona” (dove per zona si fa riferimento ai vecchi 18 quartieri), a cui partecipano i/le cittadin* di una zona con diritto di parola e che è convocata obbligatoriamente almeno tre volte all’anno.
Si propone che l’Assemblea di Zona elegga una co-presidenza composta da due persone, rispettando la parità di genere, residenti nella Zona stessa, che avranno il compito di convocare l’Assemblea e che saranno invitat* permanentemente al Consiglio di Quartiere con diritto di parola, ma non di votazione.
L’Ufficio di Presidenza del Quartiere individuerà due Consiglier* di Quartiere, rispettando la parità di genere, che avranno l’incarico di interfacciarsi stabilmente con una singola assemblea di zona.
Le Assemblee di Zona potranno elaborare proposte, suggerimenti, raccomandazioni su temi riguardanti la zona territoriale interessata.
Rispetto al tema della partecipazione pensiamo debba essere dedicata una particolare attenzione a quella dei/delle giovan*.
Si propone di suddividere i/le giovan* in due fasce d’età: 11-14 anni, 15-18 anni.
In relazione alla fascia 11-14 anni, proponiamo di generalizzare in tutti e 6 i Quartieri il Consiglio delle ragazze e dei ragazzi ( CQR ) anche come strumento di educazione civica oltre che di partecipazione.
In relazione alla fascia 15-18 anni pensiamo debbano essere proposti temi/progetti specifici sui quali chiamare le ragazze ed i ragazzi a partecipare in termini propositivi.
Il decentramento del potere decisionale e amministrativo
Al Quartiere vanno attribuite nuove competenze sulla gestione diretta delle attività manutentive di piccola scala (“la piccola manutenzione”) e meccanismi chiari e certi nei tempi e nei passaggi per la programmazione, uniformando i Regolamenti di Quartiere e riformando le regole dei rapporti con la Giunta ed il Consiglio Comunale, con una particolare attenzione al rispetto delle prerogative dei gruppi consiliari di opposizione.
Per rendere più forti i Pareri e gli Ordini del Giorno dei Consigli di Quartiere si formulano due proposte, la prima è quella di rendere i pareri vincolanti e di prevedere che la Giunta debba esprimere delle motivazioni quando le sue decisioni finali si distaccano dalle indicazioni del Quartiere. La seconda è quella che la Giunta debba tenere aggiornato il Quartiere sull’esito degli odg che vengono proposti.
Il quartiere deve essere quindi il facilitatore per eccellenza della partecipazione cittadina, declinata per zone ed espressa nelle “Assemblee di zona”, e compito del Consiglio di Quartiere è quello di raccogliere queste istanze e verticalizzarle verso la Giunta e il Consiglio Comunale.
Da questo nuovo assetto del Quartiere derivano nuove prerogative dei/delle Consiglier* di Quartiere e del/della Presidente del Consiglio di Quartiere.
Relativamente ai/alle prim*, al fine di agevolare il loro lavoro politico e amministrativo e per ridurre lo squilibrio con il/la Presidente, legato alla disponibilità di tempo da dedicare all’attività del Quartiere, si ritiene necessario supportare questo lavoro prevedendo di corrispondere i gettoni di presenza anche per la partecipazione alle Commissioni, di consentire la richiesta di permessi retribuiti dal lavoro per partecipare alle Commissioni, di supportare con una segreteria dedicata ai/alle consiglier* di Quartiere per lo svolgimento dell’attività amministrativa, di consentire l’accesso alla Rassegna Stampa prodotta per i/le Consiglier* Comunali.
Bologna Maggio 2024