Vorrei informare il sindaco uscente e il portabandiera della Lega Nord– ha dichiarato il candidato di Coalizione civica Federico Martelloni, in occasione della visita recente di Salvini a Bologna – di quello che mi hanno raccontato ieri mattina gli operatori del mercato di via Albani.
Dicono di sentirsi stretti in una morsa infernale: da un lato un’amministrazione che li ha abbandonati, svuotando di vita il vero cuore della Bolognina; dall’altro un’opposizione che, speculando su questo degrado, aggrava e completa quello svuotamento.
Si capiscono meglio, allora, le ragioni per cui Virginio Merola con tanta sollecitudine ha sentito il bisogno di scusarsi con i bolognesi per le contestazioni che hanno accompagnato la visita elettorale di Salvini: scuse dovute per conflitti annunciati, per un singolare tour che va dal mercato di via Albani all’ufficio del Rettore, e che della campagna elettorale di Merola – di Merola, non di Salvini – è parte integrante…
Salvini è l’indispensabile “alternativa da evitare”, suo è l’abbraccio mortale che promette di soffocare quel che di genuinamente democratico e tollerante rimane saldo nelle convinzioni profonde dei bolognesi, che, ricambiando l’abbraccio, siglerebbero un vero e proprio patto col diavolo, sotto le mentite spoglie di chi oggi grida “Sgombero!” e promette stato d’assedio…
Un diavolo caricaturale, certo – “Salvini, lo avverte Martelloni, piuttosto che l’elmetto procurati uno scolapasta!” –, ma Merola è costretto a prendere quel che passa il convento, e ben vengano anche le contestazioni, se contribuiscono ad alzare la densa nube di polvere che accompagna la presenza di Salvini in città…
Il Poliziotto Buono dell’immaginifico apparato di comunicazione meroliano, Frascaroli, mette in guardia prevedibilmente da Facebook i contestatori, perché non cadano nella provocazione. Ma questa volta Merola è troppo soddisfatto perché gli riesca bene la parte del Poliziotto cattivo, e, mentre si scusa con cittadini per il “disagio”, non si può non vedere che ride sotto i baffi… Forse, se mai Salvini dovesse ritornare, duole dirlo, i contestatori dovrebbero tenere a mente il monito della Poliziotta…
Il Salvini day tra la Bolognina e la Facoltà di Ingegneria è l’esatta messa in scena, con gli inevitabili tratti comici che connotano il personaggio, di quella “morsa infernale” tra abbandono e degrado sociale lamentata dalla commerciante di via Albani.
Un abbandono che qui i cittadini subiscono da decenni, pazienti e quasi rassegnati, come Kafka ai piedi del Castello al quale non potrà mai salire, nell’attesa che si realizzino le promesse di Merola e di tanti prima di lui – mentre al contrario, per colmo di sventura, alla trascuratezza degli anni andati, ai cantieri aperti e mai chiusi, ai canali che a ogni pioggia minacciano di divenire fogne a cielo aperto, alle lande in cui nemmeno i bus hanno il coraggio (e il mandato) di avventurarsi, si aggiunge ora la minaccia concreta e prossima, alle case, alle scuole, ai giardini in cui giocano i bimbi, del Passante di Mezzo, con il suo greve e incognito carico di veleni.
Stretti tra abbandono e paura, gli abitanti della Bolognina e di tutto Navile – non casualmente prescelto per lo sbarco di Salvini in stile Douglas McArthur -, i clienti del mercato di via Albani si trovano ora stretti anche da un’altra morsa, fatta di acciaio, smog e cemento. Dopo lustri di “buone intenzioni” di ricucitura col centro della città e altri balocchi e profumi, la morsa tra Alta Velocità e Passante di Mezzo ha preso a stringersi inesorabilmente attorno a loro…
Una morsa capace, con comprensibile disappunto di Merola, d’indurre preoccupazioni ben più pressanti e fondate di quante non ne sollevino quelle su cui soffia Salvini in cerca di braci nascoste: la presenza di etnie diverse, il rischio addirittura che tra queste si produca, a partire dai banchi di scuola, integrazione e coesione (!!), smontando così sul nascere l’intera retorica salviniana sul ‘nemico interno’, e richiamando l’attenzione dei cittadini di qualsiasi etnia su ciò che si prepara, possibilmente a loro insaputa, a loro danno… Un rischio che certamente Merola deve essersi conto, forse un po’ tardi, di non poter correre troppo alla leggera…
Ben venga allora Salvini, il comprimario della campagna di Merola per elezioni amministrative che lo stesso Sindaco ha drammaticamente caricato della valenza di un referendum: un referendum tra barbarie e civiltà, tra recessione e progresso, tra morte e vita…
Un’altra infernale morsa, per un futuro uguale e forse peggiore di quanto lo siano stati passato e presente.
Ma una morsa da cui oggi i cittadini sanno che è possibile uscire, lasciando tutti gli attori di questa tragicommedia, Merola, Salvini, Frascaroli e chiunque altro, a recitare le loro parti davanti a un teatro vuoto.
Parchè Coalizione civica è l’unica, inaspettata e nuova, via d’uscita.