Quello che abbiamo sempre sostenuto è ora nero su bianco in una risposta del 5° Reparto Infrastrutture – che si occupa del servizio di bonifica bellica – alle domande poste dal Comitato Rigenerazione NO Speculazione durante l’istruttoria pubblica.

Una bonifica ‘radicale’ dei Prati di Caprara – come quella che vedete nella foto, purtroppo già effettuata in due ettari dei Prati Est -, sbandierata come “ineludibile” dall’Amministrazione e dalla maggiornaza, dipende in realtà dal tipo di destinazione che si immagina per l’area.

La differenza sta tutta qui: si vuole costruire o si vuole salvaguardare il bosco urbano?



COMUNICATO del Comitato Rigenerazione NO Speculazione

Poche ore fa abbiamo ricevuto la risposta ufficiale del Servizio di Bonifica Bellica (5° REPARTO INFRASTRUTTURE UFFICIO B.C.M.), riguardo le domande formulate dal comitato in sede di istruttoria Pubblica in merito al metodo adottato per la bonifica bellica nell’area della scuola e sulla eventuale necessità di effettuare la stessa in tutta l’area dei prati EST. Vengono date delle chiarissime risposte che riassumiamo in tre punti:
a) la legge 1° ottobre 2012 n. 177 prevede che la valutazione del rischio dovuto alla presenza di ordigni
bellici inesplosi rinvenibili debba essere eseguita in fase di progettazione SOLAMENTE per le AREE DI CANTIERE INTERESSATE DA ATTIVITÀ DI SCAVO;
b) l’attuale normativa NON PREVEDE CHE DETTA VALUTAZIONE DEBBA ESSERE EFFETTUATA ANCHE PER AREE NON INTERESSATE DA ATTIVITÀ DI SCAVO (si riporta addirittura l’esempio delle aree bombardate lungo la linea gotica in Appennino liberamente fruibili alle persone!);
c) le tecniche di bonifica bellica VARIANO IN FUNZIONE delle profondità di interessamento del sottosuolo a partire dal piano di campagna originario e DELLA FUTURA OPERA DA REALIZZARE.

Questa risposta esclude quindi ogni necessità di bonificare l’area da ordigni bellici sia per effettuare sondaggi per la caratterizzazione ambientale dei suoli che, eventualmente, per destinare in futuro porzioni dell’area dei Prati alla fruizione pubblica! Sulla base dei risultati della caratterizzazione dei suoli (che dovranno essere effettuati mantenendo in piedi il bosco!) si potranno quindi prendere decisioni sul tipo di fruibilità che il nostro bosco potrà avere, nel breve e nel lungo periodo, come una pianificazione lungimirante è tenuta a fare. Adattando Bologna ai cambiamenti climatici ed utilizzando la natura stessa per migliorare la qualità dell’aria e il benessere del cittadino, come dimostrano le buone pratiche su questo tipo di aree in Europa e nel mondo. Vogliamo ancora sperare che questa area possa diventare, con pochi accorgimenti e interventi puntuali, un vanto per la città e un esempio a livello nazionale. NON CI SONO PIÙ I TANTO PAVENTATI IMPEDIMENTI TECNICI AL MANTENIMENTO DEL BOSCO, SOLAMENTE VOLONTÀ POLITICHE!
Di seguito alleghiamo la risposta integrale del Servizio di Bonifica Bellica….BUONA LETTURA!!!!