Tra le questioni di cui ci siamo occupate in questi cinque anni in Consiglio Comunale e fuori, c’è il permanere, in molti ambiti amministrativi, di quello che viene chiamato “razzismo istituzionale”.
Una delle sue più gravi forme si concretizza nella lentezza con cui vengono rilasciati o rinnovati i titoli di soggiorno per i cittadini e le cittadine extracomunitarie dalla Questura di Bologna, ne abbiamo parlato diffusamente con Associazioni, avvocati e portatori di interesse la primavera scorsa durante un’udienza conoscitiva chiesta da Coalizione Civica.
Non avere un permesso di soggiorno o essere in possesso della sola ricevuta per il rinnovo non permette, o rende estremamente difficoltoso, l’accesso a servizi e diritti fondamentali: stipulare un contratto di lavoro o di affitto, avere un medico di base, aprire un conto in banca, viaggiare, iscriversi a scuola o a corsi di formazione superiore.
L’Amministrazione comunale indica tra le sue priorità “caratterizzare Bologna come città accogliente, attenta alle cittadine e ai cittadini e ai loro diritti, che garantisce la tutela dei diritti fondamentali della persona in ogni ambito della vita sociale, lavorativa, educativa e nel rapporto con le istituzioni” e nelle Linee programmatiche per il mandato 2016-2021 si afferma che “l’inclusione dei nuovi cittadini, necessaria in una città “meticcia” e multiculturale come ormai Bologna è da anni, sarà la marcia in più per connotare positivamente la diversità come risorsa; chi sceglie di vivere a Bologna dovrà poter continuare a usufruire di un’alta qualità e un facile accesso ai servizi, vedendo tutelato il proprio diritto al benessere e alla partecipazione politica, sociale e culturale; l’Amministrazione comunale si farà parte attiva nella tutela effettiva di tali diritti, nel rispetto di quanto stabilito dalla Costituzione anche in tema di libertà religiosa e di culto”.
Per questo chiediamo un impegno perché le istituzioni coinvolte si siedano intorno ad un tavolo per trovare una soluzione rispettosa della vita delle persone.
L’intervento della nostra Consigliera Emily Clancy.