Durante un incontro organizzato dai comitati contrari all’allargamento della tangenziale, il sindaco Merola ha esordito dicendo che l’accordoper la realizzazione del Passante di Mezzo l’ha siglato ora, prima delle elezioni, assumendosi il rischio della impopolarità della scelta (tanto che si era premurato di specificare che il passante non doveva essere tema di campagna elettorale – ma che strano), perchè era una decisione responsabile. Io dico che lo ha siglato ora perché dopo le elezioni forse il sindaco non sarebbe stato più lui, quindi doveva portare a casa l’accordo ora in fretta e furia.
Il 27 aprile in Consiglio comunale abbiamo approvato (non con il mio voto) la delibera con oggetto il nuovo accordo sul Passante di Mezzo.
Di seguito c’è il mio intervento in aula dove spiego come sia sbagliato partire dall’allargamento della tangenziale che dovrebbe essere l’ultima ratio solo dopo aver implementato il trasporto pubblico, completato la viabilità ordinaria lasciata a metà e realizzato una seria rete di piste ciclabili.
Intervento consigliera Salsi:
“Grazie, Presidente. Riprendo le osservazioni che avevo fatto precedentemente anche nell’ultima Commissione. Rimango stupida del fatto che tra gli allegati messi insieme alla delibera non c’è l’accordo con le firme in originale, ma un facsimile. Allora mi chiedo noi approviamo una delibera senza avere allegato l’accordo che è stato firmato e mi chiedo se sia regolare questa cosa qua. L’accordo che è stato firmato so che è quello, ma questo qui non so se poi in fase di firma è stato modificato anche solo di qualche virgola, a meno che non sia stato inviato nelle ultime ore l’accordo originale con le firme, visto che questo approviamo, non stiamo dando mandato al Sindaco di approvare questo accordo, il Sindaco l’ha già firmato per cui mi sembra logico che qui ci fosse l’accordo in originale [vengo informata durante il dibattito che l’accordo originale è stato inviato solo un paio di ore prima della seduta ai gruppi, non ai singoli consiglieri – impossibile in così poco tempo leggere documenti di decine di pagine e metterli a confronto]. Rimango poi basita dal metodo prevaricatore che questa Amministrazione ha utilizzato per portare avanti la proposta del Passante di Mezzo senza preventivamente valutare le opzioni in campo. Da una parte si è rottamato in 24 ore il vecchio Passante Nord, cosa che mi trova favorevole, però se prima l’opera era imprescindibile, nell’arco di 24 ore però siamo passati dall’imprescindibile al non si fa più. Questo lascia perplessi sulla serietà delle affermazioni fatte precedentemente e sulle affermazioni fatte successivamente. Nel momento in cui si decide di rottamare un’opera del genere, credo che vada fatto un percorso di approfondimento e non cambiare idea nell’arco delle 24 ore. Un percorso di approfondimento che non è stato fatto neanche successivamente [tanto che al Ministero aspettavano notizie dagli enti locali i cui rappresentandi si sono chiusi in uno sgabuzzino e hanno deciso di proporre il Passante di Mezzo], quando si è deciso di abbandonare il Passante Nord per valutare questo Passante di Mezzo, si è dato per scontato che fosse assolutamente necessario intervenire in questo modo. Prima di tutto mi soffermerei sul fatto che sia scontato intervenire sulla realizzazione di un Passante di Mezzo, la logica sarebbe che considerato che questo sarebbe stato poco attrattivo per il traffico bolognese, rimane il traffico su Bologna, cosa si può fare per calare il traffico? Innanzitutto completare tutte quelle opere che vengono considerate adduttorie al Passante di Mezzo, ma che altro non sono che opere stradali richieste da 15 anni. Parlo della Trasversale di Pianura che è scomparsa da questo accordo e che era una delle opere che i Sindaci del territorio chiedevano, parlo della Lungo Savena, parlo di tutta una serie di opere viabilistiche che servirebbero a sgravare la tangenziale di Bologna e a migliorare la viabilità del territorio e della Città Metropolitana perché i problemi non si fermano sul confine con Bologna Comune. I problemi di viabilità che ha il Comune di Bologna sono collegati ai problemi di viabilità dell’intera Città Metropolitana.
Prima, quindi, di continuare ad allargare un Passante che è in mezzo alla città e che riverserà sul traffico bolognese un carico di auto che non sappiamo se le strade della città saranno in grado di accogliere, piuttosto che ragionare se continuare a far confluire il traffico su un unico asse, sarebbe stato opportuno ragionare con una mobilità più capillare a livello di Città Metropolitana e si sta poi lavorando solo su una mobilità su gomma. Se voglio puntare su un discorso di rispetto ambientale e tutta una serie di protocolli che ci siamo dati [Cop21] non si può essere così poco lungimiranti da ragionare solo sull’ampliamento del nodo bolognese senza partire dal potenziamento del SFM. Io cerco prima di tutto di migliorare quello che è il trasporto pubblico, quello pubblico su ferro, cerco di migliorare quelle che sono le piste ciclabili in modo da fornire una mobilità alternativa all’auto. Quando io ho fornito una mobilità alternativa all’auto che funziona, perché le attuali piste ciclabili sono uno spezzatino, non si tratta che io prendo l’auto per abitudine, la prendo per necessità perché non ho alternative. Quando decido di spostarmi in una certa maniera piuttosto che un’altra, non lo faccio per abitudine ma perché non ho altre alternative.
Prima di tutto, quindi, capiamo quali sono le esigenze di trasporto dei bolognesi. Faccio sempre lo stesso esempio, non è possibile che nel quartiere Navile chi abita nella zona Zanardi – Noce e che ha i ragazzi di stradario in Via Beverara al Salvo d’Acquisto deve prendere due autobus e farsi un pezzo a piedi. In cinque anni che sono qui mi è sempre stato risposto picche nel momento in cui sono stati chiesti dei trasferimenti pubblici diretti almeno per la scuola. Zero su tutta la linea! Io avevo mia figlia che era in prima elementare, adesso è in terza superiore e i problemi sono quelli da 11 anni a questa parte.
Se si vuole effettivamente migliorare quello che è il traffico, bisogna prima di tutto fornire un’alternativa di trasporto pubblico seria che questa città non sta fornendo. Il discorso dell’utilità del Passante di Mezzo può essere valutata solo dopo che io ho fatto un servizio ferroviario metropolitano che funziona, non un servizio che si ferma in stazione e devi fare le corse o hai degli interscambi che durano anche un’ora. Le persone prendono l’auto se devono stare ferme un’ora in stazione o metterci un quarto d’ora per attraversarla. Facciamo un trasporto ferroviario metropolitano efficiente e allora dopo sì che chi abita a Funo, magari, va a lavorare a Idice prendendo la SFM e non con l’auto. Invece di partire rispondendo a delle esigenze di trasporto che potevano essere colmate con un’implementazione del trasporto pubblico, per l’ennesima volta si investe sul trasporto privato su gomma, non andando minimamente a risolvere i problemi di mobilità, ma acutizzandoli. Nessuno ne parla, ma fare il Passante di Mezzo comporta 35 espropri di cui quattro sono abitazioni. Stiamo scherzando?! Noi pensiamo veramente che nella scaletta che ci è stata mostrata questi espropri non provochino un rallentamento futuro anche considerevole? Sappiamo perfettamente che gli espropri durano tanto tempo, sono situazioni delicate, non si sta parlando di terreni agricoli, ma di abitazioni, di gente che dovrà salutare la sua casa e venire ricollocata non si sa bene dove, in nome di un Passante. Rimango basita anche perché questo tipo di proposta prevede degli espropri, quando c’è un’altra proposta che l’Amministrazione non ha preso in considerazione, nonostante io avessi fatto una richiesta di udienza conoscitiva per potervisionare il Passante di Mezzo facendolo sopra la tangenziale. Allora se quella è una suggestione, come l’ha definita l’Assessore, che venga in Commissione a dirlo di fronte a chi ha fatto il progetto. Non che la mia udienza conoscitiva non venga deliberatamente convocata perché non si avrebbero argomenti per smontare quella tesi.
Il Passante in sopraelevata eviterebbe tutti problemi legati agli espropri e si potrebbe costruire molto più velocemente; il Passante in sopraelevata ha un sistema di costruzione che non blocca il traffico invece il Passante di Mezzo, per com’è stato pensato, dà dei grossi problemi di interferenza con il traffico. Ci sono problemi legati alla ferrovia perché non sappiamo Ferrovie che cosa farà, se darà i soldi per modificare i ponti oppure no. A quel punto che cosa succede? Spendiamo noi i soldi per modificare i ponti di RFI oppure facciamo degli imbuti sul passante perché lì non possiamo più allargare? Sono questioni queste che sono state estremamente sottovalutate, che non sono state prese in considerazione e che andare adesso a portare avanti un progetto raccontando che da giugno parte il percorso partecipato mi fa venire da ridere perché parte un percorso su un qualcosa che è già stato deciso che si farà in quella maniera. Faccio fatica a capire perché qui non sembra un percorso partecipato, ma un percorso in cui si cerca di venderla meglio ai cittadini convincendoli che questa è la proposta migliore perché un percorso partecipato partirebbe a monte, dall’ascolto delle esigenze dei cittadini sul territorio, dopodiché si capisce se effettivamente l’implementazione della tangenziale è la prima risposta utile da dare. Cerchiamo di non vendere false aspettative dicendo che in qualche anno sarà fatto perché nel momento in cui ci sono degli espropri si sa che quei tempi avranno una grandissima difficoltà a essere rispettati. Se da una parte sono contenta sul fatto che il Passante Nord non si faccia più, non posso dirmi altrettanto contenta di questa nuova proposta che viene fatta né per il metodo con cui è arrivata in Consiglio comunale, saltando tutti i confronti che potevano esserci, né per il merito perché ritengo che si sarebbe dovuta fare un’analisi trasportistica diversa. Bisognava partire dall’implementazione di altri tipi di mobilità e una volta che queste fossero state implementate, si andava a valutare se i carichi di traffico avrebbero avuto ancora necessità di un allargamento e di un’implementazione. Forse avremmo scoperto che una volta fatta un SFM serio, una volta implementato il trasporto pubblico, fatte delle piste ciclabili più serie, probabilmente si sarebbe scoperto che tanti bolognesi l’auto avrebbero smesso di usarla e un allargamento della tangenziale non sarebbe servito, ma questo noi lo scopriremo solo dopo che questo passante sarà fatto.”