No Passante sulle Nostre Teste

L’invito del presidente del quartiere Navile, Daniele Ara, a fare proposte per stare “dentro una vertenza che porti benefici importanti al territorio cittadino” (su Repubblica del 14 Ottobre, la alleghiamo sotto) è un segnale utile da riprendere all’inizio di una settimana che vedrà i tre quartieri interessati dal passante di mezzo discutere ed approvare le loro proposte di miglioramento. Le prime letture dei testi proposti dalla maggioranza sembrano aver recepito alcuni degli elementi più urgenti segnalati dai cittadini. La discussione sul passante ha avuto almeno questo merito: tornare a parlare della qualità dell’aria a Bologna, delle fonti di inquinamento e degli strumenti che usiamo per monitorarla. E proprio i dati usati ci dicono che ossidi di azoto e polveri sottili (Nox e Pm10) sono appena più elevati in tangenziale rispetto alla città mentre quelle ultrafini (Pm2.5) sono significativamente piú elevate. Diverso il discorso sul biossido di azoto con valori più bassi rispetto a San Felice per il semplice motivo che in tangenziale viene misurato un valore medio su un traffico costante lungo tutto il giorno. D’altronde erano solo dati preliminari perché l’intento di ARPA non era una valutazione ambientale del sito. A questo scopo esiste da maggio una petizione di cittadini che ha raccolto 3500 firme. Se fosse già stata attuata ci avrebbe fornito molti più dati su cui ragionare. E questo ci dice un’altra cosa: Bologna è inserita in una la rete di monitoraggio dell’aria a livello regionale, insufficiente per un quadro chiaro e specifico dell’inquinamento del territorio. La discussione sul passante dovrebbe essere l’occasione per riempire questo “buco”. Si è detto che il passante è un’opera che Bologna aspetta da troppo tempo, potremmo obiettare che Bologna aspetta da tempo anche una capillare rete di monitoraggio ed una seria indagine epidemiologica sugli effetti sanitari del traffico veicolare sulla popolazione esposta lungo la tangenziale/autostrada, ovvero circa 100.000 persone.

Il passante di Bologna viene annunciato come un cambiamento importante nell’infrastruttura viaria della città. Come tutti i cambiamenti porta costi e benefici che la nostra città ha sempre cercato di distribuire in maniera proporzionale a possibilità e condizioni sociali dei propri cittadini. Rimaniamo scettici sul fatto che il passante sia “la soluzione” del traffico congestionato in mancanza di un serio investimento su un moderno sistema di trasporto pubblico intermodale a partire da Servizio Ferroviario Metropolitano (questo sì atteso da tempo a Bologna). Ma siamo anche più preoccupati da una discussione che rischia in un sol colpo di illudere una parte della città che la considera risolutiva dei problemi di congestione esponendo un’altra non piccola all’aggravamento di già noti problemi di inquinamento ambientale. In altre città metropolitane europe hanno saputo affrontare gli stessi problemi con più lungimiranza spostando il traffico privato su mezzi pubblici e sostenibili. Ci sembra questa l’urgenza uscita in maniera chiara dal fin troppo breve ed incompleto processo di partecipazione.

Marco Trotta
Brunella Guida
Consiglieri di quartiere Coalizione Civica per Bologna

 


 

Repubblica BOLOGNA – Pagina: 7
14 ottobre 2016
Ho avuto dubbi sul Passante ma adesso serve un sì all’opera
Daniele Ara

LAdecisione sul Passante, intrapresa  da tutte le istituzioni  a partire dal Governo, non è più negoziabile e fa bene il sindaco a ricordare che anche su questa scelta si è stati giudicati. Si tratta di decidere sul come l’allargamento  in sede debba avvenire  e con quali ricadute sul territorio,  partecipando al percorso che l’assessore Priolo sta presidiando  per conto del Comune. La comunità bolognese deve “volare  alto” nel proporre interventi ad Autostrade con la creazione di piccole o grandi vertenze volte a trasformare l’impatto di una grande opera in una opportunità per tutta la collettività. Partendo dal presupposto che il nodo autostrada/  tangenziale non può continuare  con l’assetto attuale, occorre  fluidificare e realizzare opere  per il completamento del sistema  viabilistico metropolitano che diventino un alternativa all’utilizzo della tangenziale. Per Navile importante è il completamento  della Intermedia di Pianura  con il nuovo ponte sul fiume Reno. Mi concentro su Navile, ma è utile ricordare che i tre quartieri  interessati stanno lavorando  insieme per proposte di qualità  e questo è testimoniato dalla volontà di organizzare “consigliaperti congiunti” il 18 ottobre prossimo venturo al centro civico Lame-Borgatti. Occorre uno studio  più approfondito sul traffico delle radiali che intercettano la tangenziale per fluidificare il traffico  di penetrazione in città. Occorre  lavorare per velocizzare le vie Polo e Corticella. Così come non è più rinviabile la messa in sicurezza  di pedoni e ciclisti sulla via Colombo. Tutta la tangenziale  deve godere delle mitigazionimigliori, in taluni casi occorre ipotizzare anche coperture complete.  Il verde deve avere funzione  di mitigazione, creando veri boschi urbani che, oltre e fare da barriera a smog e rumore, funzionino  da mitigazione delle ondate di calore estive. Il grande bosco alla Dozza si inserisce in questo ragionamento. Bisogna connettere  tutti i percorsi ciclopedonali in senso nord-sud attualmente frammentati e collegare vari spezzoni di verde. I parchi di Croce  Coperta e Arcoveggio vanno riqualificati,  allargati e connessifra di loro. In quella zona si possono  acquisire terreni per aumentare  verde e funzioni sportive. Infine,  il Psc del Comune di Bologna  prevede una uscita della tangenziale  al Lazzaretto che sgraverebbe  tutta la zona di Polo, Zanardi,  Terracini; non è questa l’occasione storica per realizzarla?  Insomma, il Passante ,come un sfida da cogliere in coerenza con altre politiche sviluppate in città e a Navile negli ultimi anni, quali la rigenerazione delle aree dismesse, il potenziamento dell’SFM (in arrivo la stazione Zanardi),  la filoviarizzazione delle linee 27 e 25 in arrivo, la conversione  a metano dell’enorme centrale  termica di Corticella di due anni orsono e il Piano Sosta a Croce  Coperta e Corticella partito ad inizio del 2016.È legittimo nutrire  dubbi sulla scelta del Passante,  ne ho avuti anche io, ma adesso  dico ai contrari che occorre decidere  se continuare con un No velleitario, oppure stare dentro una vertenza che porti benefici importanti al territorio cittadino.  Invito cittadini e associazioni ad intraprendere la seconda strada,  partecipando e incalzando le istituzioni con proposte anche di dettaglio.
(l’autore è presidente del quartiere Navile)

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