Dopo gli UFO in Piazza Galvani, le torri di controllo in Piazza Verdi, le enormi pubblicità della Volvo sui palazzi del centro storico e, ciononostante, gli ostacoli posti dalla Soprintendenza agli scivoli per l’accesso al crescentone, oggi in consiglio Federico Martelloni – Consigliere Comunale ha chiesto all’Amministrazione comunale una valutazione complessiva sulla gestione degli spazi pubblici, in particolare del centro storico, e se vi sia una regia strategica condivisa con la soprintendenza in relazione a installazioni e concessioni.
Sembrerebbe di no, a quel si è visto e ascoltato. A sentire gli assessori Lepore e Orioli, sembra che questa giunta confonda il “contemporaneo” con il contingente, dimenticando che oltre alla città del turismo, del food, del Winter Village, del degrado da combattere e del motor show da promuovere… esiste, da svariate centinaia di anni, un borgo medievale con uno dei centri storici meglio conservati d’Europa: una città del paesaggio, unica sul piano architettonico, dentro e fuori dai suoi orchestrali.
Ma al di là del cattivo gusto, dell’invasività e bruttezza dei container in Piazza Verdi, delle mega bolle di gomma in Piazza Galvani e delle maxi pubblicità sulle facciate di splendidi palazzi storici come Sala Borsa – faccende sulle quali abbiamo ritenuto di presentare specifiche interpellanze e richieste di accesso agli atti – è mai possibile che per tali installazioni siano bastate poche settimane, mentre ancora non è risolto il problema degli scivoli per l’accesso al crescentone di piazza Maggiore da parte dei disabili?
È mai possibile che un locale come “L’Altro Spazio” di via Nazario Sauro, adatto a persone con mobilità ridotte che dal 2015 lo frequentano e ci lavorano, non abbia ancora ottenuto le autorizzazioni per lo scivolo all’ingresso e continui, perciò, a collezionare multe?
Intendiamoci…si può fare tutto, persino permettere ad un UFO di atterrare in piazza Galvani, ma non è davvero intollerabile che tali permessi siano accordati a tempo di record mentre altri, necessari a rendere la città realmente aperta ed inclusiva, arrivino tardi o siano destinati a non arrivare mai. È una questione di priorità e di proporzioni.
Bologna merita di più.
Federico Martelloni