Oggi si scrive una pagina nera di Bologna.
Lo sgombero di Làbas fa male perchè non era solo un centro sociale: era accoglienza, laboratori per bambini, cultura, mercato, era un pezzo di cuore della città che batteva forte perchè costruiva esperienze di socialità, mutualismo, cultura antifascista, un meraviglioso ecosistema.
Fa male vedere blindare un intero quartiere con un dispiegamento di forze inaudito che ha accerchiato il posto da tutti i lati.
Fa male vedere che prima di sgomberare Labas avevano già sgomberato anche il Laboratorio Crash.
Due presidi antifascisti, due sgomberi coordinati in una torrida mattina di metà agosto che conferma un rito tra i più tristi di questa città.
Indigna constatare che nonostante il dialogo aperto con le istituzioni questa mattina non ci fosse alcun rappresentante del governo della città.
Nessuno e nessuna a metterci la faccia.
A monitorare la situazione. Al limite a mediare. Nessuno.
Oggi Làbas è stato occupato a forza, questa mattina chi ancora era a Bologna era seduto per terra a difendere questo presidio, sottratto alla sua funzione sociale, politica e collettiva.
Tutto questo per essere restituito, forse, a pochi e privilegiati.
O, forse, davanti all’ennesima evidenza di una tale deriva, verrà restituito semplicemente ai topi.
Sosteremmo tuttte le mobilitazioni per la riapertura di Làbas, a partire dalla conferenza stampa che si terrà oggi alle 12.30 a Palazzo D’Accursio.
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