Ieri, anche grazie ad un emendamento di Coalizione Civica Bologna al “Nuovo regolamento per l’occupazione di suolo pubblico per spazi di ristoro all’aperto” approvato in dicembre, il Consiglio comunale ha potuto votare un nostro Ordine del Giorno finalizzato a combattere la precarietà nel settore della ristorazione.
In particolare, con l’ODG del 24 giugno 2019, il Consiglio chiede al Sindaco e alla Giunta di “prevedere riduzioni del canone di occupazione del suolo pubblico e della relativa tari” per gli esercenti che occupino il proprio personale con “forme contrattuali provviste di maggiore stabilità, tra le quali, a titolo di esempio, i contratti di lavoro a tempo indeterminato, i contratti di lavoro a tempo determinato di durata superiore ai 6 mesi e i contratti di lavoro a tempo parziale, anche in forma verticale”, preferendo tali forme contrattuali a modalità d’impiego più instabili e precarie come il lavoro a chiamata e le collaborazioni occasionali.
Bologna città del turismo, del cibo, della musica, del cinema… è, infatti, all’oggi, una città la cui espansione economica convive con gravi condizioni di precarietà e sfruttamento: una condizione che l’Amministrazione comunale deve contrastare, utilizzando, anche in modo originale e fantasioso, tutte le proprie prerogative, a partire da quelle sulle concessioni di suolo pubblico. Ieri abbiamo dimostrato che si può fare. Continueremo a lavorare in questa direzione, poiché una città sostenibile anche sul piano sociale non può che coniugare la qualità dei servizi offerti a cittadini e turisti con la qualità del lavoro di coloro che, materialmente, li erogano.