L’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna ha votato la proroga di un altro anno delle pianificazioni urbanistiche in scadenza.
Questa decisione porterà ad un ulteriore aumento del consumo di suolo, in barba ai proclami sulla svolta ambientale.
L’intervento sul Resto del Carlino di Detjon Begaj, Consigliere del Quartiere Santo Stefano per Coalizione Civica.
“Se fare una brutta legge è un errore, prorogarne gli effetti è un crimine.
Oggi (ieri) le realtà ambientaliste bolognesi si sono trovate sotto la sede della Regione Emilia Romagna per protestare contro la proroga di un anno dei termini sui piani urbanistici previsti dalla Legge 24 del 2017, portando da 3 a 4 anni la prima fase e, conseguentemente, da 5 a 6 anni il complessivo “periodo transitorio”. Il termine del 31 dicembre 2020 avrebbe fatto decadere i piani inattuati, un incentivo per i Comuni ad allinearsi adottando i PUG. In cosa si traduce nel concreto questa decisione? La Legge 24/2017 è già ricca di contraddizioni e deroghe che consentono -attraverso gli accordi tra comuni e i privati- di edificare selvaggiamente e questa deroga incrementerà la cementificazione del territorio nella quinta regione italiana per consumo di suolo secondo il rapporto ISPRA . Non a caso moltissimi comuni non sono riusciti ad allinearsi ad un iter ambiguo e farraginoso. Questa decisione dimostra che alle proclamate rivoluzioni green non corrispondono azioni coerenti e “coraggiose”, quelle che pretendiamo soprattutto da chi ha costruito il proprio successo su questi temi e deve ancora dimostrare di avere il peso politico per invertire la rotta sulla crisi climatica. Anche per questo i movimenti bolognesi hanno convocato per sabato 13 settembre una grande assemblea cittadina a Vicolo Bolognetti 2 (Làbas) per affermare, dal basso, che un altro modello di sviluppo è possibile e che lotteremo per ottenerlo.”