Questa mattina Federico Martelloni è stato intervistato da Radio Città Fujiko a proposito del dibattito sul “Nuovo Ulivo” lanciato da Merola, Pisapia e Zedda. La risposta è chiara:
“Mi piacerebbe che si parlasse di politiche di sinistra. A partire dall’abolizione di Jobs Act, voucher, sblocca italia, la riforma dissenata sulla scuola. Ma non è questo il profilo. E’ solo una mossa di posizionamento”
“Merola ha votato sì ed ha un atteggiamento altalenante. Ha molte occasioni per fare delle politiche di sinistra anche a partire dalle città. Esiste un problema casa ma questa è già la giunta degli sgomberi. Sono interessato a chi fa delle cose di sinistra non ricostruire una o cento sinistre a partire dai posizionamenti. C’è dialettica apparente tra Merola e Renzi su questioni formali, ma su quelle sostanziali c’è sintonia”
E intanto Martelloni rilancia sull’appuntamento del 18
“Il 18 ragioneremo sul programma dell’alternativa. Dopo il No alla riforma costituzionale abbiamo bisogno di molti sì. A partire dalle città e dalle mobilitazioni civiche che ci sono state prima e durante e dopo il referendum ed abbiamo l’occasione di archiviare l’ultimo quarto di secolo di impiano liberista. Non mi interessa fare una sinistra alternativa al PD, ma una sinistra che proponga delle politiche alternative a quelle fatte negli ultimi 25 anni. Rispetto alle quali il partito di Renzi è stato in continuità. Sulla riforma del mercato ha fatto peggio del governo Berlusconi. Oggi il lavoro giovane è un lavoro a voucher. Questo ha avuto un peso nel votare NO sulla riforma ed anche sul disagio che imputano al governo. E’ stato il governo della pretesa o della presunta sinistra che ha cancellato il reintegro sul posto di lavoro come chiedeva Confindustria e che solo col governo Renzi è potuto passare. Per fortuna ci sono i referendum sociali della CGIL e speriamo che il popolo italiano possa dare una risposta definitiva non appena ce ne sarà l’occasione”
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