Una mappa interattiva degli edifici e delle aree urbane abbandonate a Bologna
Quello che presentiamo è un piccolo contributo di conoscenza, da parte di Coalizione Civica, al tessuto insediato della città di Bologna. Nessun processo di rigenerazione urbana può prescindere dall’analisi della realtà urbana. Anche quando questo significa misurarsi, da un lato con un panorama abbastanza preoccupante di abbandono e inutilizzo di risorse, e dall’altro dalla sensazione di degrado diffuso che ne può derivare.
E’ un inizio, può essere fatto meglio, sicuramente ci sono errori e molte involontarie omissioni, ma è un inizio per stimolare chi ha più mezzi a farlo di più e meglio, come forse spetterebbe ad un’amministrazione pubblica.
Non è un promemoria per occupazioni, ne indicazioni per agenzie immobiliari, ci piacerebbe che fosse un ausilio a quanti lavorano al riuso temporaneo a fini sociali e culturali del patrimonio pubblico e privato, di cui a Bologna cominciano ad esserci esempi importanti.
In questo studio realizzato da Piergiorgio Rocchi, architetto, referente del Gruppo Urbanistica di Coalizione Civica , si è cercato di quantificare e descrivere il fenomeno dell’abbandono e dell’inutilizzo di contenitori edilizi e aree urbane.
Gli immobili individuati sono 199, e rappresentano un discreto campione della realtà territoriale (sono compresi anche 5 Comuni della prima cintura metropolitana).
Qui è utile citare alcuni risultati: il 41% dei siti risulta essere a vario titolo di proprietà pubblica (comprendendo anche le aree militari dismesse); tra inutilizzato, in abbandono e in fortissimo degrado arriviamo al 81%; sono anche riscontrabili nel 6,5 % dei casi segnali di riuso (progetti, cantierizzazione per interventi residenziali, commerciali, ristrutturazioni).
56 siti (il 28 %) sono a destinazione produttiva, 21 sono siti militari e 39 (il 19,6%) residenziali.
10 sono strutture edilizie per l’istruzione.
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Di seguito alcuni dati e grafici
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