Durante la seduta odierna del Consiglio Comunale il nostro capogruppo Detjon Begaj ha dedicato il suo intervento di apertura ai temi della mancanza di lavoratori e lavoratrici in alcuni settori e del salario minimo.
A partire dal caso del Caffè Terzi, i cui proprietari hanno annunciato la chiusura del chiosco di Piazza Aldrovandi perché non trovano lavoratori disponibili, e del quale tanto si è parlato in queste ultime ore.
Diversi gli aspetti che meriterebbero un approfondimento secondo il nostro consigliere: dal fatto che si tratti di un’offerta di lavoro full time completo di 40 ore (mentre può trarre in inganno nella narrazione l’idea delle 6 ore giornaliere), al tema dei livelli di inquadramento che, a prescindere dal caso specifico, spesso e purtroppo non corrispondono al vero mansionamento fino alla pratica diffusa di conteggiare tredicesima e quattordicesima nelle offerte pubbliche.
Il tema centrale è poi quello dei salari proposti, con la maggior parte dei quali si può sopravvivere, ma non vivere, ed è impossibile costruire una progettualità come persone.
Un gap nel mercato del lavoro che non è certo colpa dei sussidi o del reddito di cittadinanza (in Italia la media di reddito di cittadinanza erogata è di 550 euro a nucleo familiare, non a persona).
Tutte condizioni che hanno contribuito a creare quelle dinamiche di rifiuto del lavoro che sono sempre più diffuse, le persone non sono più disposte a svolgere alcune mansioni per quei salari, perché inferiori alle competenze acquisite studiando o alla soglia che si ritiene dignitosa.
Un fenomeno al quale si dovrebbe rispondere con l’istituzione di un salario minimo di almeno 10 euro, migliorando il reddito di cittadinanza e con una patrimoniale in grado di ridurre le diseguaglianze scandalose che ci sono nel nostro Paese.
Isolando l’allergica narrazione di chi risponde all’attuale situazione dicendo “io ho fatto sacrifici e ora sono qui, quindi che li facciano anche gli altri”.
E a partire dalla nostra città, come già annunciato dall’Amministrazione, mettendo mano alla ricchezza sommersa e alla speculazione dietro gli Airbnb.
Prendendo lì i soldi, senza alimentare guerre tra poveri.
Qui è possibile leggere il testo integrale dell’intervento, mentre sotto è possibile vedere il video.