Il 25 aprile e la piazza virtuale.

Una, cento, mille Coalizioni Civiche!

Ogni anno il 25 aprile ci si ritrova per festeggiare la Liberazione dal nazifascismo e riflettere sui valori della Carta Costituzionale.
Ci si stringe intorno al tricolore per sentirsi una comunità civile e per riaffermare che quelle pagine nefaste della nostra storia non si ripeteranno mai.
Quest’anno, nel settantacinquesimo anniversario della Liberazione, abbiamo bisogno più che mai di celebrare la nostra libertà.
In un momento in cui la distanza sociale ci rende persone un po’ più sole, possiamo e dobbiamo stringerci e sostenerci.
Per questo anche noi il 25 aprile aderiremo alla piazza virtuale.
Uniamoci per metterci alle spalle questa crisi e disegnare un domani all’ insegna della giustizia sociale e del rispetto per il pianeta.
Ogni partecipante è invitato a donare due euro per sostenere le associazioni del terzo settore che si occupano di assistere le persone senza fissa dimora e di organizzare le mense per le persone in difficoltà.
Insieme possiamo fare tanto e testimoniare che nessuna crisi può arrestare il mutualismo e la solidarietà.

Sarà un 25 aprile di Liberazione, forse il più grande dal dopoguerra.

Ringraziamo Luciana Castellina per la sua lettera e le parole che ci ha scritto:

“Questa pandemia mi ha riportato alle fantasticherie dell’adolescenza, quell’ età in cui ancora ci si pongono le domande essenziali: cosa siamo, da dove veniamo, cos’è la morte…

Poi, mano mano si cresce, si lasciano perdere quegli interrogativi troppo difficili cui non siamo capaci di dare risposta, semplicemente li lasciamo cadere e tiriamo a campare.

Oggi il Corona virus me li ha riproposti, fino a rendermi più realistica persino l’ipotesi di una fine dell’umanità, a cui potrei assistere persino io che ho 90 anni.

In realtà, poiché non sappiamo quasi niente di questo virus, tutti gli scenari sul cosa accadrà di noi e della terra sono legittimi, dai più brutali a i più idilliaci.

Io propendo per quelli positivi, e forse è per questo che mi hanno sempre accusato di inguaribile ottimismo.

E tuttavia mi sembra giustificato sentirmi piuttosto contenta perché questa epidemia sta costringendo tutti, dopo decenni di orribile individualismo, di “io me la cavo da solo”,  a scoprire che da soli Siamo Niente.

Niente sia nel senso che la nostra stessa esistenza è provata solo se c’è un rapporto con l’altro, sia di un dato più  concreto e verificabile: che ognuno dipende dall’altro, da quell’immenso reticolo di rapporti sociali che ci garantiscono quanto  è indispensabile per la nostra vita.

In una parola stiamo riscoprendo la dimensione collettiva, la solidarietà, l’impegno comune.

E’ per questo che assistiamo a una ricchezza di iniziative, di aggregazioni, che in queste settimane stanno operando insieme per il bene comune. Diceva Don Milani che affrontare i problemi che tutti hanno da soli è avarizia, se invece lo si fa insieme è la politica.

Coalizione civica, a Bologna, non è forse il risultato relativamente recente di questa scoperta?

Bene, io penso che il Coronavirus potrebbe averci fatto anche bene: riportare tanti altri alla politica intesa come azione  pensata non per sé stessi, ma per la collettività.

Una, cento, mille Coalizioni Civiche!

Il 25 aprile abbiamo proposto di ritrovarci in una piazza (virtuale naturalmente) alla stessa ora per dar vita alla più affollata celebrazione della Liberazione.

Quando 75 anni fa si vinse, non solo per via della forza militare, ma perché si dette vita a una “società partigiana”. Quando con l’apporto di donne uomini vecchi e bambini, anche disarmati,  si creò l’embrione di una società democratica, fondata, per l’appunto, sulla solidarietà e l’impegno ad occuparsi del bene comune”.

Luciana Castellina, Fondatrice de “Il Manifesto” giornalista e scrittrice italiana, parlamentare comunista, più volte eurodeputata, autrice di numerose pubblicazioni, Presidente onoraria dell’ARCI dal 2014.

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25 aprile