Miriam Ridolfi, la cui narrazione sulle biblioteche di quartiere come bene comune ha animato appassionatamente l’assemblea che si è opposta all’esternalizzazione delle biblioteche di quartiere e in particolare della Biblioteca Lame Malservisi, pubblica dal 2002 un “bollettino” che costituisce il suo progetto all’interno della Biblioteca Lame Malservisi in collaborazione con le altre biblioteche del quartiere Navile.
Il foglio di novembre (potete leggerlo QUI) potrebbe essere l’ultimo perché Miriam ha dichiarato che se non verranno mantenute le promesse di avere almeno una presenza pubblica nella biblioteca, lei smetterà la sua attività.
Tra l’altro, Miriam scrive:
Dunque le “mie” storie anche se continueranno non saranno più le stesse: io sono certa, infatti che l’educazione è un “percorso continuo e sempre nuovo” che guarda al futuro secondo il giusto proverbio africano che per educare un bambino ci vuole un intero villaggio. Desidero esprimere a tutti coloro che nei servizi pubblici lavorano non solo per renderli efficienti come loro dovere, ma sentendosi protagonisti di Beni Comuni, tutta la mia gratitudine, e per ciò che posso intendo contrastare una politica di “esternalizzazione” suscitando e suggerendo altre possibili alternative per mantenere, e se possibile allargare, i Beni Comuni che Padri e Madri ci hanno tramandato. “…la via per uscire dalle contraddizioni del sistema sociale è partire dall’occupazione, non dal denaro, partire dall’uomo, cioè dal fine, non dal denaro, cioè dal mezzo”…”amate questa città, questo quartiere, come parte integrante della vostra personalità. Voi siete piantati in essa e in essa saranno piantate le generazioni future che avranno in voi radice. E’ un patrimonio che siete tenuti a tramandare intatto, anzi migliorato e accresciuto, alle generazioni che verranno” (“Giorgio La Pira e i giovani”, Soc. Ed. Fiorentina, 2016).
Dopo l’appalto, voluto dall’Amministrazione Merola per la gestione esterna dei servizi della Biblioteca Lame, contro il quale ci siamo battuti perchè lo abbiamo sempre ritenuto, insieme a molti cittadini e cittadine, tra cui Miriam, una grave lesione alla natura pubblica e comunitaria della Biblioteca Lame e un ulteriore passo verso la cessione dal pubblico al privato nella gestione del sistema bibliotecario di Bologna, vi sono state, difronte alla grande e ben argomentata opposizione alla privatizzazione, da parte dell’Assessora Gambarelli e della dirigenza dell’Istituzione Bibilioteche del Comune di Bologna promesse di mantenimento della diezione pubblica della Biblioteca Lame e ammissione di aventatezza del piano.
Il piano però intanto si farà, l’appalto è stato aggiudicato e alle rassicurazioni non sono seguite per ora azioni concrete.
Su questo e sul futuro complessivo delle biblioteche di quartiere abbiamo chiesto di poterci confrontare in udienza conoscitiva con Assessora e dirigenti, lavoratori e rappresentanze sindacali, perchè un futuro solidamente pubblico delle bibliotrche di quartiere non passa da vaghe promesse, ma da assunzioni di personale, finanziamenti, piani di lavoro.