Apprendiamo con preoccupazione la decisione della Ministra dell’Interno Lamorgese di dotare di pistola taser le Forze dell’Ordine in 18 città italiane, tra cui Bologna.
Negli USA quest’arma ha provocato oltre 1000 vittime accertate in un ventennio, senza considerare i gravi danni provocati alla salute di chi riceve una simile scarica elettrica. La stessa azienda produttrice dichiara un tasso di mortalità dello 0.25%. Inoltre l’ONU nel 2007 ha inserito il taser nella lista degli strumenti di tortura.
Durante il Consiglio Comunale di ieri abbiamo espresso la nostra contrarietà, insieme alla maggioranza del Consiglio, alla proposta della Lega e di Fratelli d’Italia che prevedeva l’estensione dell’utilizzo anche alla Polizia locale.
Un piccolo risultato per ribadire che per garantire la sicurezza dei cittadini e delle cittadine bolognesi bisogna abbandonare la logica del pugno duro: negli anni precedenti si è dimostrata inefficace e dannosa.
Siamo consapevoli però che non è sufficiente. Ci impegneremo per questo, attraverso gli strumenti e le interlocuzioni istituzionali, per fare in modo che chi vive a Bologna non venga messo in pericolo dall’utilizzo del taser.