Il Partito Democratico non discute di fiera davanti alla città: respinto nostro ordine del giorno

By 18 Luglio 2016comunicati

Fiera: "I soci pubblici si impegnino per ritirare subito la procedura mobilità."Federico Martelloni (Coalizione Civica) – Il Partito Democratico non discute di fiera davanti alla città: respinto nostro ordine del giorno

Oggi in Consiglio Comunale abbiamo chiesto con un ordine del giorno al Sindaco e alla Giunta (scarica il testo) di venire in aula a riferire urgentemente in ordine ai piani per Bologna Fiere e di rimandare in vista di questa discussione ogni scelta sulle modifiche allo statuto.
Il Partito Democratico ha però ritenuto di rimandare la discussione a data da destinarsi, non vedendone forse l’importanza e l’urgenza.
Mi chiedo se alle loro latitudini non risultino gli incontri – CDA e Assemblea dei Soci – in agenda questa settimana che probabilmente decideranno il futuro – un futuro di privatizzazione – di Bologna Fiere.
Come sempre i consiglieri del Partito Democratico abdicano al loro ruolo di vigilanza, indirizzo e controllo, svilendo il compito di rappresentanza dei cittadini e delle cittadine di Bologna che il Consiglio Comunale dovrebbe svolgere.

Così mi ero espresso in Consiglio Comunale per sostenere la richiesta immediata di discussione in aula:

Siamo estremamente preoccupati, e non solo per i 123 esuberi pendenti per altrettanti lavoratori e lavoratrici di Bologna Fiere, ma per una manovra complessiva su Bologna Fiere che via via viene delineandosi sempre più chiaramente, manovra nella quale la precarizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici sembra rientrare in un quadro complessivo di privatizzazione della Fiera di Bologna.

Con l’annunciata modifica dello Statuto e delle modalità di elezione del Presidente – non più demandata alla scelta dei soci pubblici, ma affidata a quanto pare all’assemblea dei soci – verrebbe meno la sovranità del pubblico su un ente strategico per lo sviluppo del nostro territorio.

Questa modifica comporterebbe la revisione – o l’abbandono? – dei patti parasociali e la fine del primato pubblico su Bologna Fiere.

Da questo primato discendevano  – e sono a nostro avviso oggi in pericolo – la difesa dell’ingente patrimonio immobiliare della Fiera, la difesa dei posti di lavoro, la difesa di un capitale a prevalenza pubblico.

Vorrei ricordare che gli aumenti di capitale sono sempre stati sostenuti dai soci pubblici, Regione, Comune e Provincia poi città metropolitana, quindi in buona sostanza dai tutti i cittadini e le cittadine e che ai cittadini e alle cittadine gli amministratori pubblici devono oggi rispondere delle scelte che stanno per operando all’interno dell’assemblea dei soci di Bologna Fiere e dirci se intendono regalare questo patrimonio a soci privati che ben poco hanno investito. E dirci ancora se, nel perseguimento di questo disegno di progressiva privatizzazione, le vite dei i lavoratori e le lavoratrici sono da considerarsi un mero incidente di percorso.

Dato che i passi decisivi per la modifica della Statuto di Bologna Fiere dovrebbero tenersi già nel corso di questa settimana e dato che questi passi decisivi possono compiersi solo con il benestare dei soci pubblici mi chiedo cosa aspetti il Sindaco ad informare questo Consiglio Comunale e dunque la cittadinanza sulle sue reali intenzioni, intenzioni che tra l’altro è chiaro fossero già ben delineate da tempo.
Pensa di non averne il dovere, o che quest’aula e i cittadini e le cittadine che rappresenta non ne abbiano il diritto?

Per questo presento un ordine del giorno, per chiedere che il Sindaco e la Giunta vengano ad esporre in quest’aula con la massima urgenza i progetti per il futuro della Fiera di Bologna e per i suoi lavoratori e lavoratrici.

Federico Martelloni
consigliere comunale

Gruppo Consiliare
Coalizione Civica per Bologna
Palazzo d’Accursio Piazza Maggiore 6
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