Oggi il Consiglio Comunale ha approvato la Dichiarazione di emergenza climatica ed ecologica.
Un passo avanti per tutte e tutti, grazie alle attiviste e agli attivisti di
Extinction Rebellion Bologna.

Dopo averne animatamente discusso in Commissione Territorio e Ambiente, il Consiglio comunale ha approvato unitariamente la Dichiarazione di emergenza climatica e ecologica proposta, all’attenzione della Giunta e del Consiglio, da Extinction Rebellion Bologna e sostenuta nell’agosto scorso anche dalla protesta, attraverso lo sciopero della fame, di un attivista del gruppo.
Ne siamo felici.
Come Coalizione Civica Bologna abbiamo molto lavorato a questa soluzione unitaria, cioè affinché, come proposto da Extinction Rebellion, il Consiglio assumesse unitariamente e integralmente la dichiarazione.
Da subito abbiamo chiesto e caldeggiato che i gruppi consiliari, le forze politiche, i consiglieri e le consigliere, facessero un passo indietro rispetto al loro protagonismo – che naturalmente si esprime, anche sui temi ambientali, con le proposte puntuali presentate nel corso della consiliatura – per farne due avanti tutti insieme.

L’INTERVENTO DELLA CONSIGLIERA EMILY CLANCY

“C’è chi, nella società e anche in questo consiglio, che in fondo ne è uno specchio, sostiene che il cambiamento climatico non sia una vera emergenza.
Ma ci sono alcuni dati che io voglio sperare che nessuno oggi si senta di mettere in discussione.
Il comitato scientifico dell’Onu ci aveva messo in guardia più di un anno fa, con un rapporto sull’ambiente che abbiamo citato spesso in questa sede, quello pubblicato dall’Intergovernmental Panel on Climate Change, l’agenzia Onu intergovernativa che monitora scientificamente i cambiamenti climatici.
Il rapporto ci diceva che l’umanità ha a disposizione solamente 12 anni per correre ai ripari e mantenere il riscaldamento globale ad un massimo di 1,5 gradi. Solo mezzo grado in più potrebbe provocare danni devastanti e peggiorare ulteriormente la situazione innalzando il rischio di siccità, inondazioni, calore fuori controllo. Tutti fattori che provocherebbero una catastrofe, causando povertà per milioni di persone. Un campanello d’allarme per il pianeta intero.
Nella scorsa settimana è uscito un nuovo rapporto dell’IPCC, su oceani e ghiacci.
Ebbene questo rapporto ci dice che nel ventunesimo secolo, a causa del riscaldamento globale, gli oceani vedranno un aumento senza precedenti della temperature e della acidificazione, un calo dell’ossigeno, ondate di calore, piogge e cicloni più frequenti e devastanti, l’aumento del livello delle acque, la diminuzione degli animali marini.
Ma qualcosa è cambiato dall’anno scorso ad oggi.
Nella settimana dal 20 al 27 settembre, più di un milione di persone hanno scioperato contro il cambiamento climatico e per la tutela dell’ambiente in Italia. Cifre significative sono state raggiunte in tutto il mondo: Germania, Canada, Stati Uniti, Spagna, Australia, Regno Unito, Francia, Nuova Zelanda, Austria, Chile, Svizzera, Irlanda, Svezia, Olanda, Brasile, Finlandia, Peru, Messico, India, Danimarca, Argentina, Turchia, Pakistan, Ungheria, Corea del Sud, Giappone, Sudafrica, Ecuador, Singapore.

Coloro che hanno scioperato avevano richieste molto chiare: dobbiamo smettere di bruciare i combustibili fossili, dobbiamo mettere la parola fine alle deforestazioni, abbiamo bisogno di attuare un’immediata transizione verso energie eque e rinnovabili al 100%, infine, la più semplice delle soluzioni utilizziamo la natura per riparare il clima: piantiamo nuovi alberi, proteggiamo le specie animali e vegetali che per colpa nostra si stanno estinguendo, tuteliamo la biodiversità.

Anziché rallegrarci del fatto che una generazione stia prendendo parola per tutelare il futuro e i diritti di tutte e tutti noi, qualcuno ha pensato bene di criticare un movimento globale, la cui portata costituisce un’indubitabile novità.
Qualcuno ha detto che l’hanno fatto semplicemente per saltare un giorno di scuola. Io di manifestazioni ne ho fatte tante, e raramente mi è capitato di parlare con ragazzi così informati e consapevoli. Io mi sento di dire che forse alla loro età non lo ero altrettanto.
Qualcuno li ha chiamati con sprezzo “gretini”. Il solo fatto che si attacchi una ragazza che, così giovane, combatte per qualcosa in cui crede, e diventa esempio per i suoi coetanei e non solo, si commenta da sé.
Qualcuno ha creato fotomontaggi per far credere che i cortei abbiano lasciato dietro di sé dei rifiuti e quindi non è davvero ecologista: per fortuna chi ci è stato ha visto con i suoi occhi i ragazzi che con guanti, sacchi e scope chiudevano il corteo proprio per pulire eventuali rifiuti prodotti.
Qualcuno ha detto che si limitano alla manifestazione e non sono proattivi, che scioperare o bloccare una città non è il metodo giusto per protestare.
Siete la dimostrazione che invece sia l’unico che riesca a destare la vostra attenzione.
Quegli attivisti e quelle attiviste sono gli stessi che si riuniscono pubblicamente da mesi, che creano iniziative in città per sensibilizzare sul tema, che anche nel pomeriggio successivo alla manifestazione erano ai Giardini Margherita per pulire il parco. Siete voi che non li avete notati.

Già negli anni sessanta Murray Bookchin scriveva della correlazione fra i temi ecologici e sociali, mettendo in parallelo le dinamiche di prevaricazione e supremazia che ci sono nella società e quelle che ci sono fra l’umanità e la Natura, anticipando la crisi climatica e ambientale e proponendo dinamiche di confederalismo democratico e collaborazione.

Nelle commissioni consiliari e nelle udienze conoscitive che abbiamo chiesto trasversalmente, come maggioranza e opposizione, Extinction Rebellion (XR) e Fridays for Future ci hanno chiesto allo stesso modo di utilizzare un’intelligenza collettiva, di collaborare e mettere da parte le schermaglie tra partiti.
Per questo abbiamo proposto di assumere la dichiarazione di emergenza climatica ed ecologica proposta da XR come documento unitario del Consiglio, a cui poi ogni gruppo consiliare possa collegare alcune proposte di declinazione pratica degli obiettivi che essa contiene.
Siamo quindi molto contenti di poter oggi arrivare insieme all’approvazione di questo documento a nome del Consiglio”.

Contestualmente è stato presentato un ordine del giorno integrativo sui temi ambientali che abbiamo formulato insieme alla Consigliera Dora Palumbo (prima firmataria) del Gruppo Misto Nessuno Resti Indietro.

Leggi l’intervista alla nostra consigliera Emily Clancy su Il Manifesto.

AGGIORNAMENTO Dopo l’approvazione della dichiarazione di emergenza climatica abbiamo chiesto alla Giunta di dare seguito agli impegni assunti