Nel tempo di una consiliatura è cambiato tutto: governi, ciclo economico, equilibri politici. In un’estate, è cambiato tutto.
Cambiano le maggioranze di governo, senza che cambi il nome del primo ministro, cambiano i nomi dei gruppi consiliari, senza che cambi il timbro dell’opposizione delle destre alle pratiche sociali diffuse in città e, anche, al governo della città, che pure non ha mancato di mettere a segno qualche ottusa pratica degna della peggiore destra, come lo sgombero di XM24, salvo rendersi conto, un minuto dopo, che si poteva trovare una soluzione alternativa (alla quale si sta, pur tardivamente, lavorando).
Ci sono, invece, e purtroppo, alcune tendenze di lungo periodo. Alcune cose che cambiano, in peggio, con costanza talmente preoccupante che una generazione, quella di Fridays For Future, si continua a mobilitare per ricordare agli adulti la finitudine di un pianeta che stiamo distruggendo (il 27 settembre appuntamento per un nuovo sciopero globale per il clima, anche a Bologna).
Non siamo soli, naturalmente, a rilevarlo in Consiglio Comunale.
Lo hanno ricordato molti colleghi Consiglieri, anche oggi, dicendo che, anche a Bologna, possiamo e dobbiamo fare di più contro il cambiamento climatico e per l’ambiente.
E anche gli Assessori, con tanto di selfie di rito, hanno incontrato attivisti e delegazioni, come quella di Extincion Rebellion pochi giorni fa e prima dell’estate quella di Fridays For Future.
Il Consiglio e la Giunta paiono orientati ad accogliere la richiesta, avanzata proprio da Extinction Rebellion, di discussione di una dichiarazione di emergenza ambientale, sula quale abbiamo già chiesto la convocazione di un’udienza conoscitiva.
Molto bene.
Vogliamo dunque, come Amministrazione, dare subito un segnale chiaro?
Le tematiche ambientali sono sicuramente urgenti e complesse ma, a volte, ci sono occasioni per dare risposte immediate e semplici, perché simbolicamente e materialmete forti.
Un solo esempio: SALVARE INTEGRALMENTE UN BOSCO COME I PRATI DI CAPRARA (che ancora sono minacciati da progetti ambigui).
L’istruttoria pubblica ha certificato, nell’aula del Consiglio comunale, quanto prezioso sia e possa essere un bosco urbana rispetto alla qualità dell’aria di una delle città più inquinate d’europa.
Non aggiungiamo altro.
Chissà perché siamo tutti grati a Filippo, a Greta e ad altri giovani attivisti al cui fianco siamo – con un pizzico di paternalismo – sempre disposti a schierarci in astratto e, poi, in concreto, trattiamo a pesci in faccia gli adulti “rompiballe” che animano il Comitato Rigenerazione No Speculazione che della battaglia in difesa dei Prati di Caprara hanno fatto la propria principale ragione sociale.
Forse perché questi tenaci attivisti verificano, passo dopo passo, se alle parole seguono i fatti?
Ripetiamo, abbiamo una grande occasione, simbolica e materiale: salvare INTEGRALMENTE i Prati di Caprara.
E rilanciamo l’appuntamento promosso dal Comitato Rigenerazione NO Speculazione per domenica 8 settembre.