Bologna viene spesso raccontata come un’isola felice per quanto riguarda il diritto all’istruzione. Purtroppo non è più così. Già prima della pandemia in Emilia-Romagna, l’abbandono scolastico, nelle scuole secondarie di secondo grado, raggiungeva punte preoccupanti.
La pandemia ha aumentato la forbice delle disuguaglianze: il ricorso intensivo alla DAD e ai dispositivi tecnologici ha reso evidenti gli squilibri socio-economici che già da prima colpivano le fasce della popolazione più fragili. C’è bisogno di un drastico cambio di rotta: vogliamo che Bologna svolga un incisivo ruolo politico a livello nazionale e che si faccia promotrice di una forte alleanza fra le amministrazioni locali, affinché si riprenda ad investire massicciamente sulla scuola pubblica per abbattere le disuguaglianze e riportare l’istruzione al centro del dibattito nazionale.
Per una scuola libera, democratica, pubblica e inclusiva Coalizione Civica propone di:
A – Rilanciare il protagonismo pubblico nella gestione della scuola. In primo luogo, istituendo uno specifico assessorato per le “nuove architetture per l’apprendimento” e costruendo un tavolo cittadino per un sistema educativo integrato che metta in rete e coordini tutti gli attori protagonisti del mondo della scuola e dell’università, incluse le rappresentanze degli Organi collegiali, degli studenti, le reti e le agenzie socio-culturali ed educative presenti sul territorio.
B – Innovare la formazione. Per affrontare le sfide sociali e ambientali che ci attendono, abbiamo bisogno di una Scuola fatta di ricerca, integrazione e passioni. Proposta: impegnare proventi della Tari affinché vengano destinati a progetti di educazione ambientale, di educazione civica e per incentivare la valorizzazione e l’incrocio delle differenze culturali. La Scuola deve diventare un presidio culturale e sociale di quartiere, sempre aperto, promuovendo l’apertura in orario extrascolastico di almeno una scuola per ogni quartiere.
C – Proponiamo che Bologna si doti di una piattaforma on-line municipale, gratuita, della cultura, della didattica e della formazione professionale, una sorta di “iperbole 3.0” che sottragga alle piattaforme private il monopolio della formazione digitale, destinata a scuole, enti culturali, singoli operatori culturali, lavoratori e altri soggetti in formazione. Un modo possibile per incentivare e favorire la partecipazione dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze ai processi di formazione.
D – Tutti i luoghi della formazione e della cultura di Bologna devono essere gratuiti! La priorità nell’impiego delle risorse provenienti dal PNRR deve essere utilizzata per rendere gratuito l’accesso a ogni livello della formazione scolastica, dagli asili nido all’ Università.
E – Servizi educativi per la prima infanzia a gestione pubblica diretta e gestione pubblica diretta dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali, nonché di tutti i servizi senza affido, rivolti all’integrazione/ampliamento dell’accesso all’offerta formativa per i bambini e le bambine da zero a sei anni. E’ necessario assumere regolarmente, in ragione dell’ordinario turnover, tutte le figure professionali attualmente impiegate in Comune e puntare alla reinternalizzazione delle figure educative impiegate in compiti importanti come il sostegno, l’inclusione e la lotta alla dispersione scolastica. E’ necessaria una qualificazione dei servizi già esistenti a partire dal riconoscimento del contributo professionale di chi già vi lavora.
F – Attivare all’interno delle scuole di ogni ordine e grado un presidio socio-sanitario dedicato, costituito da un medico o infermiere/a della comunità scolastica in stretta relazione a un’equipe di professionisti socio-sanitari (dallo psicologo, al ginecologo, all’assistente sociale), sul modello dei Consultori, per attivare una vera presa in carico del disagio sociale e psicologico, per educare alla prevenzione e ai corretti stili di vita e nella sfera dell’educazione, all’affettività e alle differenze.
G – Mobilità e trasporti: per decongestionare il traffico e migliorare la qualità dell’aria, occorre implementare il trasporto scolastico ed estendere la gratuità dei trasporti a tutti gli studenti e le studentesse, pedonalizzare le strade davanti alle scuole e incentivare l’uso della bicicletta o dei trasferimenti casa/scuola/casa a piedi anche posticipando l’ingresso a scuola.
H – Nidi e scuole dell’infanzia per chiunque ne faccia richiesta, con gli specifici stanziamenti previsti dal PNRR. La scuola, come stabilisce la Costituzione, è laica, aperta, inclusiva, gratuita. È indispensabile riaffermare e salvaguardare il carattere pubblico della scuola dell’infanzia a gestione diretta dell’Ente locale, che la legge sulla parità scolastica ha invece indebitamente equiparato alla scuola privata.
I – Rendere protagonisti bambine e bambini, ragazze e ragazzi: dare loro parola e spazio sul piano concreto e simbolico coinvolgendoli nella pratica educativa dei Consigli Comunali dei bambini e delle bambine e dei ragazzi e delle ragazze, per un ascolto diretto dei loro bisogni e delle loro proposte.