La nostra consigliera Emily Clancy è intervenuta nell’ambito dell’udienza conoscitiva su BolognaFiere del 25.07.2016. Ecco il suo intervento.
“Quando parliamo di BolognaFiere parliamo di un tema politico, nel senso più alto del termine, della polis, della visione di città e di lavoro che abbiamo.
E noi crediamo che non sia giusto che il pubblico possa rinunciare alle prerogative che ha per statuto e che questo vada detto, nero su bianco. Chiediamo che il comune in quanto socio pubblico, si esprima a riguardo.
Crediamo non si possa deresponsabilizzare il pubblico rispetto ad un asset strategico per la città e la sua economia, deresponsabilizzarlo e svuotarlo delle sue prerogative lasciando però che continui a investire, è un controsenso.
Crediamo non sia giusto sostituire lavoro stabile con lavoro precario e mal pagato. Anche qui,si tratta di avere una visione di città, come si possono promettere 5 milioni alla fiera come soci pubblici e quindi voler investire ancora ma con meno prerogative, accettando inoltre scelte così poco garantiste dei diritti dei lavoratori?
Infine, crediamo non sia giusto proporre alcuna procedura di licenziamento PRIMA della presentazione di un piano industriale. Avete una visione del futuro della fiera?
Lo chiedo a tutti i soci pubblici, lo chiedo all’Assessore al Bilancio.
Nella nostra visione di città la fiera è un patrimonio da salvaguardare, i diritti dei lavoratori sono imprescindibili, la partecipazione del pubblico e il mantenimento delle sue prerogative non va messa in discussione.
Ci uniamo alla richiesta di chiarezza espressa dai lavoratori e, nel nostro ruolo di consiglieri comunali, ci rivolgiamo in modo particolare al sindaco e alla giunta. Questa parola chiara oggi vorremmo sentirla in questa stanza dall’Assessore al bilancio: pensa che il rilancio della fiera possa partire dalla precarizzazione del lavoro piuttosto che da una messa in campo di idee e investimenti? Pensate che riorganizzare significhi partire da un taglio senza strategia partendo dal basso? ”