Federico Martelloni, classe 1975, è professore associato in Diritto del Lavoro all’Università di Bologna dove si è laureato, con Giorgio Ghezzi, ottenendo il “Premio Barassi” per la migliore tesi di laurea in diritto del lavoro discussa in Italia nel 2001. Pugliese di nascita, bolognese per scelta, ha studiato, col rigore partigiano del giuslavorista di scuola bolognese, i temi delle trasformazioni del lavoro e del welfare, scrivendo su riviste come Lavoro e Diritto (Il Mulino) di cui è oggi redattore. Ha attraversato molti mondi: dal Chapas, a fianco degli zapatisti, alla Palestina con Action for Peace, passando, per il G8 di Genova nel 2001.

Ha vissuto, da padre di due figli che a Bologna sono nati, la battaglia referendaria sui finanziamenti alle scuole paritarie; da cittadino del Pratello, le molte sfide civiche di altrettante contrate solidali, che hanno animato la città negli ultimi vent’anni.  

Guarda al diritto del lavoro come un termometro dello stato di salute della democrazia: una finestra spalancata sulla scena del mondo, capace di assicurare incursioni e discese anche spericolate nel teatro della vita. Una su tutte, la scelta di candidarsi, per la prima volta, con Coalizione Civica, per fare di Bologna la città meno diseguale d’Europa. Per renderla più libera, più giusta, più unita: una città dei beni comuni, che pensa e guarda al futuro, con i piedi per terra, ben piantati nelle ragioni di quanti devono lavorare per vivere, mandano i figli nei nidi e nelle scuole pubbliche, frequentano le biblioteche e le piazze,  hanno desiderio di cultura e bisogno di servizi di qualità.
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