Ieri l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori di unibo ha prodotto un documento votato all’unanimità che chiede di allargare un dibattito che non riguarda solo l’università ma interroga la città nel suo complesso, si intreccia con aspetti più ampi e richiede l’impegno, la partecipazione e la corresponsabilità di tutti gli attori in campo per trovare una soluzione positiva. Anche dalle assemblee degli studenti si rileva questa necessità che evidenzia il bisogno di aprire uno spazio di interlocuzione, che permetta il raggiungimento degli obiettivi comuni.
Il “caso tornelli” ha messo sotto agli occhi di tutti quanto era evidente da tempo: c’è bisogno di un ragionamento complessivo sulla zona universitaria e su che rapporto ha questa con la nostra città, e di farlo #tuttinsieme.
Nella Bologna solidale ed inclusiva che vogliamo la strada dev’essere proprio questa: incardinare un vero percorso partecipativo per trovare soluzioni condivise da tutti gli attori sociali che attraversano la zona a vario titolo, per tornare a fare dell’università quel luogo di innovazione, incontro e confronto, produzione di dibattito e saperi che merita una città come Bologna.
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