Casa e turismo di massa, impatto sulla città e ricerca di strumenti per governare il fenomeno: il 20 settembre parte l’Istruttoria pubblica.
Con l’aumento del turismo in città il fenomeno degli affitti brevi sulle piattaforme turistiche ha assunto dimensioni tali da disequilibrare il mercato degli affitti ordinari, per studenti, lavoratori e famiglie.
Da tempo chiediamo alla Giunta di impegnarsi a fondo per analizzare il fenomeno, con il coinvolgimento degli attori interessati, dai proprietari di immobili, all’università, dagli studenti ai rappresentanti degli inquilini, e trovare strumenti e soluzioni per governarlo.
A fronte di un fenomeno complesso, quello del turismo di massa, che coinvolge casa, lavoro, attività produttive, crediamo debba essere tutelato un complessivo “diritto alla città” – a viverla, abitarla, trovarvi lavoro, attraversarla come turisti, aprirvi un’attività – diritto che a ben vedere è fatto di tanti diritti e di tanti soggetti diversi, compito dell’Amministrazione è trovare strumenti di armonizzazione perché un diritto non prevalga sull’altro e perché la città rimanga viva e non si rassegni alla museificazione.
Tempo fa, nel corso di un’udienza conoscitiva che avevamo chiesto alla commissione attività produttive, ci era stato raccontato che il 75% dei cittadini dichiara di non beneficiare del flusso turistico.
Ha senso una ricchezza che arriva in città dal turismo, se quella ricchezza non viene redistribuita equamente in città?
Come rendere la turistificazione di massa turismo sostenibile e positivo per Bologna?
Sono interrogativi che Coalizione Civica si pone da inizio mandato, cercando di porre all’attenzione del Consiglio e della Giunta qualche proposta.
Per questo, sul tema casa, abbiamo caldeggiato da subito l’iniziativa del Laboratorio Pensare Urbano di richiedere un’Istruttoria pubblica sul mercato degli affitti in città e sull’incidenza delle piattaforme per gli affitti brevi.
Sono state raccolte più di 2.000 firme per chiederne lo svolgimento e lunedì in Consiglio Comunale abbiamo approvato all’unanimità la sua convocazione per il 20 di settembre.
Siamo felici che, finalmente, la regolamentazione delle piattaforme turistiche sia diventata parte dell’agenda politica anche della maggioranza con l’adesione alla cordata di città europee che reclamano strumenti comuni in tal senso.
Anche alla luce di questo passo speriamo che l’Amministrazione, la Giunta e la città tutta colgano l’occasione dell’istruttoria pubblica sul disagio abitativo, chiesta dal Laboratorio Pensare Urbano, per cercare soluzioni al tema dell’abitare insieme a tutti i portatori d’interesse e creare un regolamento condiviso che faccia di Bologna una città modello in Italia sul diritto alla città e alla casa.