Lungi da noi l’intenzione di evocare o aderire a un improbabile fronte repubblicano o peggio, di coltivare una qualche nostalgia per i governi del recente passato (la cura di un sintomo non può mai essere la causa che l’ha generato), ma certo, il momento storico che viviamo impone ad ogni comunità politica, e dunque anche alla nostra, un posizionamento. E il nostro non può essere che quello di un agire politico radicale che abbia nel suo orizzonte una visione di Europa (di mondo) accogliente, laica, ecologista, orizzontale, dove diritti civili e diritti sociali non vivano in contrapposizione, ma all’opposto, dove l’evolversi degli uni sia il requisito necessario per l’evolversi degli altri. Una visione dunque radicalmente alternativa a quella dei due opposti estremismi attualmente in campo: quello arrogante e insaziabile dei poteri forti della finanza liberista e quello reazionario e spaventato dei sovranismi fascio-bigotti. Non si farà in fretta, e soprattutto non si farà passando il tempo a demolire e deridere le scelte di elettorati intimoriti, in fuga da tutti questi anni di “buongoverno liberista”, cui noi per primi non abbiamo saputo offrire alternative credibili. E’ inutile compiacersi nel dileggio delle cialtronaggini dei neo ministri o ancora, nel perdere energie preziose per ricordarne incoerenza e gaffes grossolane, così non si farà altro che compattare ulteriormente quegli elettorati smarriti intorno alle parole d’ordine più turpi degli urlatori di destra. Non è questo il tempo delle parole, bisogna fare. Fare. Mettersi al servizio, tornare all’agire politico quotidiano in ogni luogo. Contro la politica del pop corn e della supponenza, quella della prepotenza e della disuguaglianza, in favore della politica di chi lotta per autodeterminare la propria esistenza, di chi lotta, sacrificando il proprio “io”, per costruire una società del “noi”. La stessa politica che praticava Sacko Soumayla.

E’ anche in sua memoria che Coalizione Civica per Bologna aderisce e invita tutti gli antirazzisti e antifascisti bolognesi il 20 giugno, in occasione della giornata mondiale del rifugiato, a partecipare alla manifestazione “Diritti e permesso di soggiorno per tutti contro i governi delle diseguaglianze e del razzismo”. Ritrovo in Piazza del Nettuno alle ore 17.

Da qualche parte bisogna pur ricominciare. Noi ricominciamo da qua.

 


Manifestazione: diritti per tutt* vs governo Salvini-Di Maio
Mercoledì 20 Giugno 2018 dalle 17:00
Piazza del Nettuno, Bologna

Manifestazione
Diritti e permesso di soggiorno per tutt* contro i governi delle disuguaglianze e del razzismo.

Se c’è una certezza in queste ore nella convulsa politica italiana, è che le varie forme di “democrazia limitata”, sia nella inedita versione del contratto di governo giallo-verde nazional-sovranista sia nella più conosciuta versione europeista-monetarista della “dittatura dello spread”, trovano terreno di convergenza nella riduzione dei diritti e dei processi democratici, nelle politiche razziste e discriminatorie, nella crescita delle diseguaglianze sociali, nei paradigmi escludenti e securitari, nell’accumulazione della ricchezza per pochi, nei modelli “workfaristici” di controllo sociale, nello s … fruttamento e nella criminalizzazione delle marginalità.

Non a caso la rottura di domenica 27 maggio tra il presidente Mattarella e la “truppa giallo-verde” non si consuma sulla critica ai tratti anti-democratici, escludenti e razzisti del trattato di governo, tantomeno sugli aspetti sperequativi della flat-tax: su questi punti i “due fronti” concordano – i migranti irregolari vanno rimpatriati e la ricchezza non va redistribuita.

Quel che è certo è che la spirale reazionaria non si ferma e le vicende delle ultime ore hanno polarizzato ancora di più le posizioni sulla collocazione internazionale dell’Italia tra il fronte europeista-stabilizzatore, “leale” ai mercati finanziari, alla Troika e ai trattati dell’UE, e il fronte nazionalista, sovranista e populista.

Comunque vada, siamo consapevoli di vivere in un paese in cui la privazione dei diritti, l’esclusione e le disuguaglianze sociali sono prassi comuni, messe in atto proprio in quei palazzi del potere (questure, prefetture, commissioni territoriali) chiamati a decidere delle sorti di milioni di residenti in Italia: dinieghi alle richieste d’asilo, rifiuto di rinnovare permessi di soggiorno (anche forme di protezione internazionale) per “mancata integrazione” (dove “mancata integrazione” significa non aver trovato un lavoro o aver lottato per i propri diritti), richieste di documenti non previsti dalla legge (come il certificato di domicilio firmato dal proprietario di casa o certificato di residenza per il rinnovo del P.S., con la conseguente nascita di un mercato nero di questi certificati).
Prassi e leggi razziste (come la Bossi-Fini e la Minniti-Orlando) producono un numero sempre più alto di persone “irregolari”, prive di permesso di soggiorno.
Senza permesso di soggiorno non si può lavorare in regola, non è facile ottenere un reddito, si è facilmente sfruttabili e ricattabili.
Mentre Salvini, Di Maio e molti altri vaneggiano su “rimpatri di massa”, mentre l’UE firma accordi bilaterali con i paesi di origine (indifferente e complice quindi delle attività criminali e delle condizioni inumane, dalle quali scappano i migranti), riteniamo sia necessario mobilitarsi per rivendicare diritti e libertà per tutte e tutti.

Dopo la straordinaria assemblea di venerdi 25 maggio a Làbas, abbiamo deciso tutti e tutte insieme di aderire alle mobilitazioni lanciate a livello internazionale dalla Coalizione Internazionale Sans Papiers e rilanciate dalla rete Diritti Senza Confini: ci vediamo il 20 giugno alle ore 17 in piazza del Nettuno a Bologna, per andare oltre la retorica e trasformare la giornata mondiale del rifugiato in una giornata di lotta!

• Per la regolarizzazione di tutti e tutte i/le migranti/richiedenti asilo già presenti sul territorio italiano, contro gli accordi bilaterali criminali e le deportazioni;
• Contro i dinieghi e le prassi illegittime attuate dalle Prefetture, dalle Questure, dalle Commissioni territoriali: per la concessione del permesso di soggiorno umanitario a tutte/i, per il riconoscimento del domicilio di fatto per il rinnovo del permesso di soggiorno.
• Per la rottura del vincolo che subordina il permesso di soggiorno al contratto di lavoro ed alla disponibilità di un reddito prefissato per legge;

Perchè o lottiamo per più democrazia, diritti e reddito per tutt@ o non ce ne sarà per nessun@