Per creare spazi sicuri serve la Mala Consilia, per studiare medicina serve la Saletta.
Difendiamo gli spazi studenteschi e di partecipazione!
(Intervento di inizio seduta di Emily Marion Clancy, seduta del Consiglio Comunale del 12/10/2020).
Nelle settimane scorse ci sono stati presidi importanti a difesa degli spazi studenteschi di partecipazione. Oggi ne voglio citare due in particolare: la mobilitazione a tutela de La MALAconsilia e il presidio #Oltrelamedicina per difendere la Saletta. Personalmente ho ricevuto molte segnalazioni da parte di cittadine e cittadini preoccupati, per molte e molti sono fatti notori, ma credo sia utile per il consiglio ripercorrere brevemente la storia di queste due esperienze.
La MALAconsilia è una consultoria studentesca autogestita, la prima ed unica presente in un Ateneo del nostro Paese. Il progetto della consultoria nasce dalle proposte dell’organizzazione studentesca Link Bologna-Studenti Indipendenti, dal collettivo La MALA educación e dalla volontà di tante studentesse e tanti studenti che, a partire dal 2017, hanno iniziato a interrogarsi sulla necessità di aprire spazi aperti, inclusivi e transfemministi all’interno dell’Università di Bologna. Spazi sicuri, dove sentirsi protetti e protette e libere da discriminazioni. A seguito di un questionario prodotto dalle suddette realtà e somministrato a studenti e studentesse, infatti, era emerso un dato che purtroppo si poteva ben immaginare: neanche l’università è scevra da atteggiamenti discriminatori e sessisti e da dinamiche di potere e sopraffazione.
Così la Consultoria Studentesca MALAconsilia, solo un anno fa, otteneva uno spazio all’interno dei locali universitari di via Filippo Re 2.
Qui, in un anno, si è costruita una comunità ampia che ha permesso delle trasformazioni rilevanti all’interno dell’UniBo; prima fra tutte la modifica del “Regolamento per il contrasto alle molestie in università” lo scorso 21 aprile, una modifica che ha permesso di includere la componente studentesca fra i soggetti da tutelare e che ha eliminato i limiti di tempo per denunciare una molestia subita.
Una modifica che nasce proprio nel contesto dello sportello di mutuo aiuto tra pari che, anche durante il lockdown, si è occupato del reindirizzamento ai servizi territoriali (consultori e cav) e del trattamento di alcune questioni specifiche relative a: contrasto alla violenza di genere e alle discriminazioni legate a orientamento sessuale e identità di genere, contraccezione e salute sessuale e riproduttiva.
Uno sportello in cui alcune studentesse hanno denunciato la presenza di un professore che reiterava atteggiamenti molesti nei loro confronti, il quale, proprio grazie alla forza della mobilitazione #MeTooUnibo, è stato allontanato dall’Ateneo.
Lo scorso 18 settembre, l’Università di Bologna ha notificato la scadenza dei contratti di comodato degli spazi assegnati alle associazioni studentesche e l’imminente sfratto dagli stessi. Fra questi spazi vi è anche la MALAconsilia.
Veniamo alla Saletta, così viene chiamata infatti l’aula studio autogestita all’interno dell’Ospedale Sant’Orsola che ha visto passare generazioni di studenti e studentesse di medicina e non solo. Penso che a chiunque abbia frequentato l’università nell’ultimo ventennio sia capitato di passarci qualche serata o finesettimana di studio, a pochi giorni da un esame importante, quando ogni altra biblioteca o aula studio era chiusa.
Questo è stato possibile grazie all’impegno del Gruppo Prometeo e alla partecipazione delle studentesse e degli studenti che da oltre due decadi la tengono aperta tutti i giorni, offrendo un servizio agli studenti che l’Università non è in grado di svolgere.
Inoltre, sempre all’interno della saletta, il gruppo ha organizzato conferenze, dibattiti e cineforum sui temi della salute con una particolare attenzione ad una visione della formazione medica che andasse al di là dei testi accademici.
Un luogo di costruzione di cultura e comunità che ha cresciuto generazioni di studenti e studentesse della nostra città e che allo stesso modo oggi viene messo in pericolo.
Pochi giorni fa infatti questo spazio autogestito, formalmente di proprietà dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Sant’Orsola, è stato sottratto alla popolazione studentesca dall’Università, con un inspiegabile cambio della serratura.
La manifestazione “Oltre la medicina!”, che si è tenuta l’8 Ottobre sul crescentone di Piazza Maggiore, ha visto la partecipazione di studenti e studentesse che si sono presentati con il loro camice medico, tenendo tra le mani romanzi, quotidiani o testi universitari che hanno contribuito alla loro formazione perché trovati nella Saletta, dove infatti è presente la promeroteca e una piccola biblioteca di testi medici e non solo, a consultazione libera.
A seguito di contrattazioni e mobilitazioni lo sfratto della Mala Consilia, inizialmente notificato per il 30 settembre, è stato posticipato di due mesi. Il futuro invece è incerto, così come quello della Saletta di Prometeo.
Spero saremo tutte e tutti d’accordo nell’affermare che servano delle soluzioni strutturali e di lungo periodo.
Privare l’università e la città di spazi studenteschi non significa solo privare la comunità di esperienze centrali e importanti, ma anche disincentivare l’autogestione, la partecipazione e l’attivazione dal basso di una componente fondamentale per questa città.
Come possiamo affermare di voler tenere conto della popolazione studentesca nelle nostre decisioni da amministratrici e amministratori, dopo l’esperienza dell’istruttoria pubblica sulla casa o con la proposta del consigliere comunale aggiunto, se non diciamo niente quando vengono privati di veri e propri spazi per la comunità a cui hanno dato vita?
Per creare spazi sicuri serve la Mala Consilia, per studiare medicina serve la Saletta.
Difendiamo gli spazi studenteschi e di partecipazione!