Con la nomina del portavoce il quadro dello staff a servizio del Sindaco e della Giunta è completo. Una spesa esagerata che su cinque anni supera i tre milioni di euro con ben sei figure dedicate esclusivamente alla comunicazione.
Anche su questo fronte il Merola bis comincia sotto pessimi auspici, con una scelta assolutamente sproporzionata nella spesa e nel numero di addetti.
Basti pensare che il portavoce del Sindaco Merola costerà alla città di Bologna quanto è costato nel 2015 agli Stati Uniti d’America il sig. Denis McDonough capo dello staff del Presidente Obama.
La spesa non è solo troppo alta, è anche male indirizzata. Il Sindaco prosegue nella colpevole confusione, inaugurata nel precedente mandato ponendo l’intero Settore Comunicazione del Comune in dipendenza funzionale del Capo Ufficio Stampa, tra comunicazione istituzionale e propaganda e nello svilimento del personale e della professionalità interne all’Amministrazione.
Queste risorse potevano essere impiegate per rafforzare la comunicazione tra i cittadini e il comune, per esempio dando nuova linfa, in termini di strumenti, formazione e numero dei presidi territoriali, agli uffici relazione con il pubblico dei Quartieri ridotti ai minimi termini dopo cinque anni di tagli o indirizzando comunque la spesa verso l’implementazione di reali strumenti di ascolto e partecipazione, di ampliamento della democrazia e dell’interazione reale tra amministratori e amministrati.
Troviamo significativo che la prima scelta del secondo mandato Merola vada invece a favore della comunicazione monodirezionale, dall’alto verso il basso. Questo è lo stile con il quale il Sindaco inaugura i il suo secondo mandato.