Pochi giorni fa il sito della campagna “Riparte il futuro”, che si occupa di anticorruzione, trasparenza, etica pubblica ed è un nodo di quella rete che in Italia vede coinvolte Libera e Avviso Pubblico e molte altre organizzazioni, ha pubblicato un appello e un video per promuovere il rispetto di uno degli impegni richiesti ai candidati sindaco che in campagna elettorale hanno sottoscritto l’appello “Sai chi voti”. A Bologna, tra chi oggi stato eletto: Massimo Bugani, Federico Martelloni, ma soprattutto il Sindaco Virginio Merola.
Richieste di trasparenza, pubblicità e mitigazione nella discrezionalità delle nomine vengono anche dalla Carta di Avviso Pubblico, di cui il Comune di Bologna è socio, tra i promotori di “Riparte il Futuro”.
L’impegno è semplicissimo e abbiamo chiesto oggi al Consiglio Comunale e alla Giunta di onorarlo con un piccolo emendamento – bocciato dal Partito Democratico senza nemmeno avere la cortesia di motivare in aula questa assurda bocciatura o di commentarne in alcun modo il contenuto – da noi proposto alla delibera che stabilisce gli indirizzi generali per le nomine nelle partecipate: l’introduzione del metodo delle audizioni pubbliche per vagliare tutte le nomine in enti, istituzioni, società di competenza del Sindaco e dell’Amministrazione.
L’impegno semplice, cito direttamente dalla proposta di “Riparte il futuro”:
“Proponiamo che almeno 60 giorni prima dell’audizione pubblica siano pubblicati online sul sito del Comune i curricula dei candidati alla guida delle partecipate insieme a una autodichiarazione sullo status penale e sui potenziali conflitti di interessi.
Proponiamo che sia sancito l’obbligo di indire pubblicamente e almeno 30 giorni prima una o più sedute di audizione pubblica dei candidati che siano aperte ai cittadini, alla stampa e alle organizzazioni della società civile. A ogni candidato potranno essere poste domande utili al fine di conoscerne il profilo professionale e politico (non personale), la condotta nell’esercizio di altre cariche ricoperte in precedenza, la esistenza di eventuali conflitti di interesse, eventuali precedenti penali, nonché programmi, proposte, intenzioni, riguardanti l’adempimento del mandato.
Proponiamo che il regolamento delle audizioni consenta all’istituzione nominante di valutare la pertinenza delle domande rivolte ai candidati e di consentire al candidato di non rispondere nel caso la domanda venga giudicata inammissibile.
Proponiamo che dell’audizione pubblica venga redatto apposito verbale da pubblicare e diffondere online e da allegare all’atto di nomina.”
Il Partito Democratico si è preso la responsabilità di non accogliere questa proposta, dimostrando quanto siano volatili le promesse che si fanno in campagna elettorale.
Ma la proposta rimane e la ripresenteremo a settembre con un ordine del giorno perché crediamo – e sembrava crederlo anche il Sindaco, almeno in campagna elettorale, perciò siamo curiosi di sentire un suo commento – che questo metodo, già sperimentato in molti paesi europei, risponda all’esigenza di trasparenza e lotta alla corruzione, ma abbia anche il merito di porre al centro il tema dell’assunzione diretta di responsabilità di fronte all’opinione pubblica di nominante e nominato e intervenga come correttivo e argine alla possibilità che la discrezionalità, necessaria per scegliere e dunque per governare, non si trasformi in arbitrio.
La corruzione si combatte certo anche con buone leggi, ma l’etica pubblica si conquista con buone pratiche.
Emily Clancy
consigliera comunale
Gruppo Consiliare
Coalizione Civica per Bologna
Palazzo d’Accursio Piazza Maggiore 6
tel 0512193309
Documentazione allegata