Lo scorso 1° maggio il governo ha cancellato il reddito di cittadinanza e reso ancora più precario il lavoro.
In un paese che avrebbe bisogno di tutt’altro, dove siamo sempre di più, pur lavorando, ad essere o rischiare di cadere in povertà, sotto ricatto, a faticare per arrivare a fine mese, con salari bassi e un’inflazione che non rallenta e dove, se non troviamo lavoro, veniamo colpevolizzati, c’è bisogno di mobilitarsi, insieme.
Per un reddito garantito, per un salario minimo, per porre fine ai lavori intermittenti, sfruttati e sottopagati, per un welfare adeguato.
Misure di cui ci sarà bisogno nel medio termine anche nella nostra “ricca” Emilia-Romagna, per far sì che la ricostruzione avvenga affrontando la crisi climatica, mettendo davvero in sicurezza il territorio e garantendo la giustizia sociale.
Per una vita dignitosa.
Ci vediamo il 27 maggio a Piazza dell’Esquilino alle 14.30!