Aderiamo Presidio/conferenza stampa per la chiusura del Mattei di Coordinamento Migranti Bologna e Black Lives Matter Bologna, Oggi alle 17 in Piazza Maggiore.

Come Coalizione Civica Bologna abbiamo sempre contestato la presenza del Centro Accoglienza Straordinaria Mattei a Bologna, da prima che esistesse Coalizione Civica Bologna, quando molte e molti di noi erano coinvolti in una battaglia cittadina contro i CPT e poi i CIE.

Diventato Hub, abbiamo denunciato le sue condizioni inumane con ispezioni, odg, interrogazioni e Question Time e chiesto di puntare invece sull’accoglienza diffusa, smantellata dai decreti Salvini ancora in vigore nonostante il cambio di governo.

Quando nel gennaio 2018 il Sindaco Merola ha annunciato il possibile insediamento di un centro per i rimpatri abbiamo fortemente contrastato questa volontà scellerata, che fortunatamente non si è verificata.

Appena votato il Decreto Salvini, abbiamo presentato ordini del giorno per chiederne la sospensione e, nelle more, per consentire comunque l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo, così da permettere loro di accedere a una serie di servizi fondamentali di carattere sanitario, sociale ecc. – come oggi riconosciuto dalla stessa Corte costituzionale.

L’anno scorso abbiamo partecipato attivamente alla trattativa per evitare che 183 donne e uomini migranti venissero buttati fuori dall’HUB Mattei e spediti in Sicilia dal giorno alla notte, perdendo il lavoro e i legami creati in città e limitando gravemente il loro diritto di difesa.
Il nostro Odg che chiedeva di sospendere il trasferimento fu approvato.

In questi ultimi mesi abbiamo portato in Consiglio la denuncia di Coordinamento Migranti e Associazione Studi Giuridici Immigrazione, chiedendo di chiudere il Cas Mattei e i luoghi di lavoro della logistica dove si erano riscontrati casi di positività al coronavirus e condizioni di lavoro dov’era impossibile rispettare la normativa sul distanziamento fisico. Abbiamo chiesto un’udienza conoscitiva per analizzare anche le condizioni di lavoro di operatrici e operatori sociosanitari che in questi mesi hanno lavorato nei centri d’accoglienza senza gli adeguati dispositivi di protezione individuale.

Piazza San Francesco è chiusa, il Cas Mattei è ancora aperto, i migranti e le migranti continuano a lavorare in condizioni insostenibili nella logistica per far arrivare le merci nell’indifferenza della nostra città.

Chiediamo, ancora una volta, un intervento immediato dell’Amministrazione e del Sindaco in quanto autorità preposta alla tutela della salute dei cittadini e delle cittadine.


Presidio/conferenza stampa per la chiusura del Mattei
Giovedì 23 Luglio 2020 dalle 17:00 alle 20:00
Piazza Maggiore, 40124 Bologna BO, Italia

Conferenza stampa, giovedì 23 luglio, ore 17, Piazza Maggiore, davanti al Comune di Bologna

Per i migranti che vivono nel centro Mattei il ritorno alla normalità che dovrebbe seguire alla pandemia continua ad essere segnato dal razzismo e dallo sfruttamento. Continuano a vivere in camere sovraffollate, dove sono ammassate decine di persone, e in spazi dove non è possibile mantenere il distanziamento sociale. Continuano ad andare al lavoro in fabbriche e magazzini dove non viene rispettata alcuna norma di sicurezza e di prevenzione. Dopo mesi di emergenza sanitaria e di proteste da parte dei migranti, nel centro di via Mattei ogni giorno vengono messe in pericolo le vite e la salute dei migranti e di tutti coloro che vivono in questa città.
In una recente dichiarazione, marcatamente razzista, per negare ogni responsabilità della sua categoria, un imprenditore ha dato la colpa dei contagi alle “abitudini di vita” dei migranti. Noi invece sappiamo che le responsabilità di tutto questo sono altre e sono chiare. Ad esporre continuamente migranti e richiedenti asilo al contagio sono lo sfruttamento che i padroni impongono per il loro “bisogno” di profitto attraverso la legge Bossi-Fini, le leggi Salvini e il razzismo democratico delle istituzioni. Se il precedente governo ha chiuso quella che veniva chiamata “accoglienza diffusa” per concentrare donne e uomini migranti in grandi centri che funzionano come dormitori, questo governo – mentre rinnova gli accordi con la Libia inaugurati da Minniti – sembra voler proporre una riforma delle leggi Salvini che lascia sostanzialmente immutato il sistema di controllo e ricatto che i richiedenti asilo subiscono quotidianamente una volta giunti in questo paese. Durante questi mesi, nonostante le denunce dei migranti del CAS e le continue richieste di chiudere i centri e trasferire gli ospiti in appartamenti, la Regione, il Comune e la Prefettura si sono limitati a parlare tanto e a non fare nulla, rimbalzandosi le responsabilità e lasciando le cose immutate.
Circa due settimane fa nel centro Mattei sono stati trovati casi di coronavirus, legati al focolaio scoppiato nel magazzino Bartolini, ma nemmeno di fronte a questo sono stati adottati i provvedimenti adeguati. I migranti contagiati sono stati messi in isolamento, pagando il costo sanitario ed economico dell’indifferenza delle istituzioni. Per chi è costretto a lavorare con contratti precari, brevi e a chiamata la quarantena vuol dire non poter lavorare, non avere diritto né alla disoccupazione né ad alcun sussidio, non avere alcuna entrata economica e a volte a dover rinunciare ai propri progetti di vita. Nel frattempo, proprio nella logistica si sono accesi nuovi focolai in città, ma tutto continua come prima. Evidentemente per le istituzioni e per i padroni non ha nessuna importanza se il contagio continua sulla pelle dei migranti: d’altra parte, l’economia e i profitti di questa regione dipendono significativamente dalla condizione di ricatto in cui sono tenuti i migranti nei centri, dove le agenzie in appalto e subappalto possono reclutare direttamente forza lavoro quando serve e per il tempo che serve per far funzionare fabbriche e magazzini.
Chiediamo a tutte le comunità di migranti e richiedenti asilo, alle nuove generazioni che sono scese in piazza contro il razzismo, a tutte le associazioni e realtà che in questi mesi non hanno smesso di stare dalla parte dei migranti, di partecipare alla conferenza stampa in piazza Maggiore, davanti al Comune di Bologna, giovedì 23 luglio ore 17 insieme ai migranti del centro Mattei per chiedere la chiusura del centro.

Black Lives Matter Bologna – Coordinamento Migranti Bologna