Oggi abbiamo chiesto conto all’Amministrazione comunale della rimozione del grande manifesto per la liberazione di Patrick Zaki che, per alcuni giorni, ha rivestito la facciata di Palazzo del Notai in Piazza Maggiore .
Quel manifesto, disegnato da Gianluca Costantini, ha dato voce alla richiesta di una città intera che non dimentica lo studente egiziano dell’Università di Bologna incarcerato ingiustamente da febbraio nel suo paese.
Perché lo spazio che affaccia su Piazza Maggiore sia di nuovamente dedicato a Patrick è in corso una petizione promossa da Làbas e Saperi Naviganti che vi invitiamo a sottoscrivere.
Qui la risposta dell’Assessore Conte alla nostra domanda in Question Time.
L’assessore Davide Conte ha risposto, in seduta di Question time, alla domanda d’attualità della consigliera Emily Clancy sulla sostituzione del manifesto a sostegno di Patrick Zaki.
Domanda della consigliera Clancy
“Premesso che a fine maggio, su iniziativa dell’artista Gianluca Costantini in accordo con l’Amministrazione e con l’agenzia concessionaria dello spazio, era stato affisso sulla facciata di Palazzo dei Notai un grande manifesto per richiedere liberazione di Patrick Zaki, studente egiziano iscritto all’Università di Bologna arrestato nel suo paese l’8 febbraio scorso e tutt’ora detenuto; vista la rimozione del manifesto dopo pochi giorni dall’affissione, mentre l’iniziativa, a quanto si apprende, avrebbe dovuto durare almeno fino a metà giugno; visto l’impegno del Comune di Bologna nel sostenere le iniziative volte a tenere alta l’attenzione sull’arresto e la detenzione di Patrick Zaki e a richiederne la liberazione; vista la richiesta, espressa da molti cittadini e cittadine tramite una petizione on line di riportare il manifesto sulla facciata di Palazzo dei Notai. Pone al Sindaco e alla Giunta, la seguente domanda di attualità per sapere se siano a conoscenza delle ragioni che hanno portato alla rimozione del manifesto e se sia possibile un’intervento dell’Amministrazione perché sia nuovamente esposto; per avere una valutazione politico amministrativa dal Sindaco e dalla Giunta sul tema”.
Risposta dell’assessore Conte
“Grazie consigliera della domanda, che mi consente di fare il punto su questa vicenda. Vorrei partire da un dato di fatto: l’impegno di questa Amministrazione e del Sindaco in prima persona per la liberazione di Patrick Zaki, studente iscritto al master Gemma della nostra Università, è inequivocabile fin dall’inizio, da quando è stata resa pubblica la notizia dell’arresto del giovane al suo arrivo a Il Cairo. Il corteo dello scorso febbraio, come l’iniziativa precedente in Piazza Maggiore, costruito assieme all’ateneo, che ha visto intervenire il Sindaco e il Rettore, oltre ai compagni di corso di Patrick e a tutta la città, è stato probabilmente un unicum per Bologna, con tanti cittadini che hanno accolto l’invito alla manifestazione in difesa dei diritti umani. Patrick Zaki si trova infatti in carcere per motivi legati alla sua attività di studio e alla difesa dei diritti umani. Parto da qui, perché mi sembra giusto ricordare un percorso per nulla scontato, che ha visto la città intera prendere voce in difesa di un proprio cittadino, come a Bologna consideriamo gli studenti che decidono di passare qui un periodo importante della loro vita. La richiesta di libertà per Patrick non si è sopita neanche durante il lockdown: lo scorso 5 marzo, alla vigilia della chiusura totale, abbiamo esposto uno striscione sulla facciata di Palazzo d’Accursio, uno striscione giallo, accanto a quello che chiede Verità per Giulio Regeni, che esponiamo con convinzione da quando il Consiglio comunale votò l’adesione all’invito di Amnesty International, e lei consigliera se lo ricorda bene perché è stata protagonista di quella iniziativa consiliare. Non solo questo, il Sindaco e il Rettore, assieme ad Amnesty International, hanno scritto all’Ambasciatore italiano in Egitto, Giampaolo Cantini, per chiedergli di fare pressione sul governo egiziano affinché Patrick Zaki sia rilasciato il prima possibile o gli sia concesso almeno di scontare la detenzione preventiva presso il suo domicilio. Questo considerando il fatto che il ragazzo è asmatico e, pochi giorni fa, sempre Amnesty ha denunciato casi di positività al Covid-19 nella prigione di Tora. La lettera era del 22 aprile, a questa l’Ambasciatore ha cortesemente risposto, confermando il suo impegno e le iniziative assunte nella sua attività diplomatica.
Tutta questa premessa mi permette di arrivare al maxi cartellone che è stato installato lo scorso 25 maggio sullo spazio pubblicitario di Palazzo dei Notai, in concessione all’agenzia Tmc. Come è noto, l’artista Gianluca Costantini aveva rivolto via social l’invito al Comune a coprire quello spazio, che non era occupato da campagne pubblicitarie a causa del lockdown, con la richiesta di libertà per Patrick. Una richiesta che è stata subito accolta dal Sindaco e che è diventata realtà grazie alla sensibilità dell’agenzia Tmc, che ha predisposto l’installazione a sue spese. Vorrei qui approfittare per ringraziare ancora l’agenzia di pubblicità. L’Amministrazione era informata e informalmente a conoscenza che lo spazio fosse disponibile fino al 15 giugno, ma altrettanto era consapevole della possibilità che subentrasse un cliente dell’ultimo minuto. Vorrei ribadire qui che l’agenzia Tmc aveva e ha confermato la disponibilità a installare il grande e bellissimo disegno, non appena lo spazio ritorni disponibile. Siamo determinati a continuare a chiedere la libertà per Patrick Zaki e intendiamo farlo ancora anche con il grande cartellone, d’intesa con il disegnatore e l’agenzia Tmc, eventualmente in altri spazi della città che abbiano uguale impatto”.
Foto di Giorgio Bianchi per il Comune di Bologna