È stato approvato durante la seduta del Consiglio Comunale di lunedì l’Ordine del giorno presentato dalla nostra consigliera Simona Larghetti, e condiviso da tutta la maggioranza, che chiede a Sindaco e Giunta “di farsi parte attiva presso il Governo, il Parlamento e l’ANCI, affinché nell’iter parlamentare di discussione, emendamento e approvazione della Legge di Bilancio 2023 venga integralmente ripristinato e se possibile aumentato il finanziamento del Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane”.
Lo stesso Ordine del Giorno è stato presentato anche da Marco Mazzei per la lista Sala Sindaco nel Consiglio Comunale di Milano, da Alice Ravinale di Sinistra Ecologista nel Consiglio Comunale di Torino, a Trieste da Giulia Massolino di Adesso Trieste e a Genova.
Il disegno di legge della Legge di Bilancio 2023, presentato dal Governo al Parlamento, dispone infatti l’azzeramento del “Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane”, definanziando i 94 milioni di euro previsti per gli anni 2023 e 2024;
Noi di Coalizione Civica consideriamo fondamentale chiedere invece l’immediato ripristino del fondo per una serie di ragioni: ecologiche, di viabilità, di vivibilità, di sicurezza, anche in rispetto del “Piano Generale della Mobilità Ciclistica 2022-2024”, approvato con decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili lo scorso agosto.
Per le città sopra i 100.000 abitanti sarà impossibile realizzare i PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) senza queste risorse.
Ci batteremo con tutte le nostre forze affinché Bologna, e con lei tutte le città italiane, colmino il gap di ciclabilità con le città europee leader nel settore.
In molte città italiane, tra cui certamente la nostra, l’aumento dei flussi ciclabili degli ultimi anni è una realtà ineludibile, che ci pone seri problemi di sicurezza, vivibilità, sostenibilità. Una rete infrastrutturale ciclabile estesa e congrua alle esigenze dei cittadini è un elemento indispensabile, non solo per decongestionare il traffico cittadino, ma anche e soprattutto per salvare la vita ai numerosi ciclisti che la utilizzano (sono già 106 le persone in bicicletta investite e morte sulle strade italiane quest’anno).
Non ci arrenderemo mai a considerare la nostra Città come una città “non per bici”.
Non ci arrenderemo mai a considerare l’Italia, paese, tra l’altro, con una fortissima tradizione ciclistica, come un paese “non per bici”.