Sin dalle sue prime mosse, la vita politica di Coalizione Civica è stata animata, tra gli altri, da un gruppo di donne e uomini che per professionalità, cultura, vissuto personale hanno un’attenzione particolare al tema del sociale, inteso sia come studio dei modelli di welfare in relazione ai cambiamenti di scenario, sia come attenzione alle condizioni di lavoro degli operatori del settore.
Questo gruppo, che si è dato il nome di Gruppo Welfare di Coalizione Civica sente l’urgenza di rappresentare all’interno di Coalizione Civica, e attraversa essa dentro la città, le istanze di tante mobilitazioni e vertenze già in atto in diversi ambiti del lavoro sociale; altresì ritiene che questo schieramento politico debba provare a farsi carico anche di criticità urgenti che riguardano il benessere e la dignità di migliaia di abitanti della città.
In particolare le compagne e i compagni del welfare sentono la necessità di chiedere a CC di fare proprie due questioni che già oggi, ma prevediamo ancor più in un futuro prossimo, graveranno pesantemente sulla vita e sul lavoro di tanti abitanti di Bologna. I due temi sono la progressiva esternalizzazione dei servizi sociali e il problema abitativo.
La questione casa è entrata a doverosamente nel programma e nella campagna elettorale di Coalizione Civica e la cronaca delle ultime settimane ci permette di non doverne spiegare il motivo. Sappiamo bene che disporre di un’abitazione dignitosa a Bologna somiglia sempre più a un privilegio che a un diritto costituzionale. Le famiglie e i singoli interessati dal problemi crescono per numero e per diversità di esigenze e di condizione sociale. La risposta allora deve essere altrettanto diversificata e sensibile ai cambiamenti in atto.
Il nuovo assessore alle Politiche abitative ha mostrato la lotta alle occupazioni abitative come suo biglietto da visita e di fatto il movimento di lotta per la casa ha subito nelle ultime settimane un duro colpo. A maggior ragione, allora, pensiamo che la critica al patrimonio immobiliare pubblico e privato sfitto debba essere ancora più dura e rappresentare la molla tanto per avanzare proposte di intervento concreto quanto per innescare campagne di sensibilizzazione cittadina, azioni dirette e momenti pubblici di discussione. Auspichiamo che Coalizione Civica si faccia promotrice di una assemblea cittadina sulla casa autenticamente plurale nella quale confrontarci con tutte le realtà impegnate su questo fronte partendo dalle proposte contenute nel programma elettorale di Coalizione. Allo stesso tempo vorremmo che i compagni e le compagne di CC promuovessero azioni sanzionatorie dello scandalo degli edifici vuoti della città, attuando, dal basso, quello che il Protocollo d’Intesa della giunta precedente non ha avuto la forza politica di praticare.
La legge sul terzo settore (a livello nazionale) e il documento Scenari Futuri del Welfare (a livello regionale) predispongono direttive volte a smantellare il sistema di welfare bolognese che ci ha dato tanto lustro in passato, per implementare un cambiamento complessivo di sistema dell’erogazione dei servizi sociali e sanitari.
Oltre ai tagli a categorie quali anziani e disabili in cambio di una redistribuzione non sufficientemente argomentata, si prevede che vengano offerti servizi contro pagamento in base all’ISEE. In quest’ottica esternalizzante, dovrebbe essere premura delle cooperative riscuotere i pagamenti dagli utenti, mentre non si capisce più in quale modo l’ente pubblico possa ricoprire un ruolo “garante”. In un quadro generale dove il capitalismo porta la maschera dell’imprenditoria sociale, si rileva la volontà di mettere a sistema la condivisione e la solidarietà sociale, in sostituzione di servizi per i quali si dichiarano indisponibili risorse finanziare.
Alla luce di tali prospettive CC deve chiedere conto agli autori di tali direttive dello scempio dei servizi previsto all’insaputa di operatori, utenti e cittadinanza intera, avanzando un’interpellanza che richieda vengano esplicitate intenzioni e modalità precise.
Pensiamo che l’obiettivo di CC debba essere informare le persone di quanto sta per accadere nella loro città, attraverso campagne informative, occasioni di dibattito pubblico e studi di valutazione sulle ricadute dell’erogazione dei servizi sociali anche con la collaborazione dell’Università di Bologna.
Gruppo welfare Coalizione Civica