Tutto è cambiato in questi anni.
Siamo cambiati noi, è cambiata la città.
È cambiato il nostro modo di fare politica, il nostro stile di vita.
Sono cambiate le persone che venivano alle nostre iniziative e che incrociavamo nelle manifestazioni in città.
È cambiato il modo in cui facevamo assemblea, il linguaggio che utilizzavamo.
Abbiamo capito che c’erano cose giuste che facevamo senza renderci conto che lo fossero e cazzate che facevamo pensando che fossero cose giuste.
Ricordo un sacco di cose pazzesche di questi anni alla caserma Masini e mi viene da sorridere.
Sono anni che ci hanno cambiato la vita, sono anni che mi hanno cambiato la vita.
Con la manifestazione di ieri si conclude un ciclo e se ne riapre un altro.
Questo ciclo ha avuto la fase di transizione in questo mese di campagna #riapriamoLàbas.
Questa è la realtà delle cose.
C’è chi pensa che anche quando tutto cambia, basta inserire una parolina magica in un testo, in un articolo, in un intervento ad un microfono per far tornare tutto com’era prima.
No, non funziona così.
Chi ha paura del futuro non ha elaborato il proprio passato ed è schiavo del rancore.
Quello che abbiamo fatto è bellissimo, è straordinario. Ne siamo orgogliosi. Ne siamo felici.
Ecco perché il futuro è nostro.
Ecco perché Làbas vive già oltre Làbas e non in una scritta sbiadita su un muro o un cancello.
La gioia delle migliaia di sorrisi che abbiamo visto ieri è la nostra gioia, sono i nostri sorrisi.
Perché a volte basta guardare come ti guardano gli altri per capire come bisogna guardare sé stessi.
Detjon Begaj _ Consigliere Quartiere Santo Stefano