L’eventuale ricorso delle società partecipate nella nostra regione rispetto alla tassa sugli extraprofitti è inaccettabile. In particolare è molto grave che una multiutility come Hera possa ipotizzare di fare “istanza di rimborso alle Agenzie delle Entrate” pur operando in un territorio come il nostro già in sofferenza per l’aumento dei prezzi. Soltanto a giugno l’Istat collocava Bologna come la terza città più cara d’Italia con bollette aumentate del 67,9%.
Di fronte ad una crisi come questa l’unica unità possibile che pensiamo debba essere invocata è quella contro il caro vita che si sta già abbattendo sulla fascia di popolazione più impoverita della nostra città.
Il diritto a mangiare e scaldarsi deve prevalere sulla possibilità di fare ulteriori profitti.
Lavoreremo nei prossimi mesi accanto alle cittadine e ai cittadini più esposti per trovare tutte le misure necessarie ad affrontare fenomeni di povertà dovuti al caro energia e ci impegneremo nelle istituzioni perché prevalga l’interesse pubblico e non le speculazioni finanziarie che in questi mesi si sono adoperate per fare l’interesse di pochi, chiedendo di calmierare il più possibile i prezzi dell’energia e redistribuire gli utili fatti su questi.