Per ogni centimetro conquistato, per ogni battaglia ancora da vincere.
Grazie alla nostra comunità LGBTIQ che si batte ogni giorno per una città migliore per tutt* noi.
Buon Pride! 🏳️🌈
B-Side PRIDE Piazza TFQ 27G 2020
Sabato 27 Giugno 2020 dalle 13:30 alle 17:00
Piazza del Nettuno, 40124 Bologna BO, Italia
Details Il B-Side Pride invita tutt* a costruire per il 27 giugno 2020, in piazza Nettuno alle 13.30, una piazza del Pride favolosa, antirazzista, intersezionale, degenere, puttana, frocia, lella e trans non binaria, sierocoinvolta. Il #27G (e dintorni) è la data che abbiamo scelto in rete VERSO UN PRIDE TRANSFEMMINISTA QUEER ( https://marciona.noblogs.org/post/2020/06/22/verso-un-pride-transfemminista-queer/ )
La pandemia e la crisi che ha generato hanno acuito la precarietà per tuttu, come queer (froce, lelle trans*, lgbtiq+, sex worker, rifugiat*, razzializzate) ci siamo ritrovat* invisibilizzate dalle retoriche e dalle politiche familiste e paternaliste con cui la crisi è stata gestita. Come queer ci mancano cose materiali e immateriali ugualmente essenziali: cibo, reddito, accesso alla salute, la socialità frocia, lo spazio pubblico, le piazze, il cruising, l’incontro dei corpi nello spazio pubblico, la comunità politica nella quale potersi riconoscere che no, non è la nazione bianca eterosessuale. Per questo sentiamo l’esigenza di connetterci, di agire mutualismo e solidarietà queer e di ricostruire, a partire dal 27G, uno spazio pubblico dove incontrarci e lottare insieme.
Per questo il #Pride diventa per noi più che mai l’Orgoglio per i nostri legami queer, che sono reti, sfamiglie, altre intimità, parentele spurie di affinità e resistenza, formazioni sociali che non riproducono la famiglia eterosessuale.
Prepariamo e agiamo da subito la lotta della vita contro il profitto,
della cura contro la selezione, del desiderio contro la paura e ci
connettiamo alle richieste di reddito di autodeterminazione, accesso alla salute pubblica per tutt*, diritto a lavorare in sicurezza,
autorganizzazione della cura e riconoscimento del lavoro di riproduzione sociale come centrale. Perché non si tratta di sperare in un ritorno alla normalità, che per noi era il problema, si tratta di ripensare le basi della ri/produzione sociale ed ecologica. Anche per questo ci sentiamo in connessione e aderiamo alla piazza di #NonUnaDiMeno del 26 giugno Torniamo nelle Strade! Ci tolgono il tempo, riprendiamoci tutto!
Siamo in piazza contro la violenza di genere e dei generi!
La violenza è strutturale: l’eteropatriarcato è alla base della cultura
capitalistica e colonialista e garantisce l’organizzazione della società secondo rapporti di sfruttamento che rispondono alle logiche del profitto. Il transfemminismo rompe le certezze delle relazioni su cui si basa la società patriarcale, restituendo relazioni inedite, favolose e dissidenti. Per questo crediamo che sia importante discutere della legge su omolesbotransfobia: non ci interessa l’inasprimento delle pene a costo zero, vogliamo vedere riconosciuta la natura sistemica della violenza (l’eterosessualità obbligatoria) e chiediamo interventi strutturali per sradicarla a partire da educazione e prevenzione. Inoltre, la discriminazione non è un fatto meramente culturale, produce disuguaglianza sociale e materiale, per questo chiediamo reddito di autodeterminazione e accesso a salute, casa, istruzione per ognun*: per transitare fuori dai vincoli famigliari, patriarcali e omosociali.
Siamo in piazza per la depatologizzazione delle transizioni e delle vite trans e non binarie: superiamo la legge 164!
Siamo in piazza in solidarietà con il movimento Black Lives Matter e con tutte le resistenze queer, femministe, antirazziste, antifasciste
globali, dal Rojava alla Palestina al Brasile. Qui e ora combattiamo contro il razzismo sistemico e istituzionale e in alleanza con le soggettività lgbtiqueer migranti e razzializzate: vogliamo l’abolizione delle legislazione razzista e securitaria, permesso di soggiorno europeo, decolonizzazione della cultura e della società.
Siamo sierocoivolte e da questa prospettiva guardiamo alla salute: il ruolo dei servizi di prossimità e community-based nella cura dell’hiv e la lezione post pandemia fanno emergere la necessità di un ripensamento del welfare nazionale e regionale. Che si tratti di medicina territoriale, preventiva di residenze anziani, salute mentale, carceri, strutture di accoglienza va superata la visione disciplinare che crea spazi separati in cui isolare e concentrare “l’Utente”. Chiediamo accesso alla salute pubblica, alla prevenzione, alle terapie senza discriminazioni per le persone trans, razzializzate e marginalizzate. Lottiamo contro lo stigma che ancora ci colpisce come sieropositive.
Lottiamo contro lo stigma che ancora ci colpisce come puttane. Siamo libere di sperimentare le nostre sessualità in relazioni multiple. Il sex work è un “lavoro” e prima di tutto è un lavoro di/del genere perché la relazione di cura/seduzione che si costruisce è parte del servizio che viene venduto. Il sex work è lavoro e come tale necessita di diritti e tutele: più viene invisibilizzato, maggiore è la violenza verso chi lavora. Le leggi attuali sono insufficienti perché criminalizzano la nostra attività e quindi i nostri corpi, per questo lottiamo per la totale autodeterminazione e decriminalizzazione del sex work.
Sarà una piazza “statica”, safer, nel rispetto della salute e della cura collettiva, come condiviso anche a livello di tutto il coordinamento transfemminista queer 2020 Marciona ( https://marciona.noblogs.org/post/2020/06/06/coordinamento-pride-transfemminista-queer-2020/ ). Quindi useremo la nostra creatività per segnare lo spazio, per rendere safer la piazza, riappropriandoci in forma queer dei dispositivi di protezione individuale in modo da trasformarli in tecnologie di prevenzione e auto-cura collettiva.
La piazza sarà safer e attraversabile da tutt*, batterà al ritmo delle
nostre rivendicazioni e dei suoni di @WoWo , RYF , Miss Schneider (Erica Jane Schneider), Gazza e Britney Speed, Favolosa Corale WannaQueer e StaMurga – Ottimista e antifascista
#bsidepride #pridetfq #pridetransfemministaqueer #27G #queer #LGBTQIA #transfemminismo #antirazzismo #anticapitalismo #trans #nonbinary #sexwokiswork #sierocoinvolte #hiv #reddito #frocetariato #lesbiche #intersex #gay #bisex #pansex #omolesbobitransfobia #leggeomotransfobia #marciona #bsidepride
Link utili:
https://bsidepride.noblogs.org/
https://marciona.noblogs.org/
28 giugno 2020 – l’Orgoglio Lgbtqi+ non si ferma!
Domenica 28 Giugno 2020 dalle 10:00 alle 19:00
Details 🏳🌈 Noi corpi e spiriti queer non abbiamo smesso di resistere con creatività e favolosità alle durezze degli ultimi mesi: anche se relegate in casa per la salvaguardia della salute pubblica abbiamo continuato la nostra battaglia di libertà!
🌈 Il 28 giugno è il nostro giorno ed in quella data non vogliamo assolutamente rinunciare alla presenza fisica nello spazio pubblico accogliendo ed abbracciando tutta la città di Bologna!
✊ Vogliamo ribadire i nostri diritti a gran voce, vogliamo ricordare come tante delle persone della nostra comunità sono state dimenticate durante il periodo più duro dell’emergenza, sono state tagliate fuori dall’assistenzialismo e dalla cura, vogliamo riportare al centro il dibattito sull’omolesbobitransfobia e sulla legge calendarizzata in parlamento.
✅ Corteo destrutturato durante tutta la giornata.
Stiamo ultimando i dettagli per un 28 giugno in cui la comunità possa di nuovo essere al centro dell’attenzione nel rispetto delle norme di sicurezza richieste. Vogliamo scendere coi noi nostri corpi in strada ma abbiamo ancora bisogno di qualche giorno per capire come farlo! Invitiamo a seguire questo evento per tutti gli aggiornamenti.
COSE DA FARE:
▶ Riallacciamo il legame tra la comunità e la città di Bologna visitando i luoghi e i monumenti rilevanti per la nostra storia o per ognun* di noi.
APPUNTAMENTI:
📍 Gli Scatti indimenticabili
Un itinerario attraverso i luoghi che hanno fatto la storia della comunità LGBTIQ+ di Bologna, per attraversare la città più accogliente d’Italia coltivando la sua memoria collettiva. Inviteremo le persone a scattare una #foto , durante la giornata del 28 giugno, presso uno o più luoghi storici della comunità e a pubblicarla sul social preferito con l’hashtag #lorgogliononsiferma , per condividere con la comunità il legame con la città.
Diverse realtà cittadine hanno dato disponibilità ad attivare dei presidi in alcuni degli spazi che del tour proposto per il 28 giugno. Per ogni luogo che le nostre realtà attraversano o hanno attraversato, sarà garantita la presenza di attivist* che racconteranno il loro impegno, la storia e gli obiettivi dell’associazione o gruppo di cui fanno parte consentendo così alle persone di fare un vero proprio giro in città.
Lista in aggiornamento
Ore 10.00 – Cassero LGBTI Center – Via Don Minzoni 18
Ore 10.30 – MIT – Movimento Identità Trans – Via Polese 22
Ore 11.00 – PLUS Onlus – Via San Carlo 42
Ore 11.30 – Giardini di Villa Cassarini – Associazione Famiglie Arcobaleno
Maggiori info: https://facebook.com/events/s/28-giugno-2020-lorgoglio-lgbtq/260091178658014/?ti=icl
Ore 12.00 – Cassero LGBTI Center – Via Don Minzoni 18
Ore 12.30 – MIT – Movimento Identità Trans – Via Polese 22
Ore 13.00 – PLUS Onlus – Via San Carlo 42
📍 Il Pride al parco, tra flash mob, musica e orgoglio
Il 28 giugno, a partire dalle ore 15, ci ritroveremo ai Giardini Margherita nella zona chiamata “pratone”. Verranno organizzati un punto informazioni, riconoscibile dall’arcobaleno, e una zona bimb* ombreggiata. Nel pomeriggio il programma, in aggiornamento, sarà scandito da alcuni appuntamenti.
installazione del gruppo PeopAll – Cassero:
https://www.facebook.com/events/696339614491429/
Alle ore 16 si terrà il flash mob di commemorazione di Sarah Hijazi, in cui tutte le persone presente saranno invitate a sventolare la propria bandiere arcobaleno.
Il Gruppo Trans alle ore 17 creerà un ponte tra le differenti discriminazioni con un filo rosso.
https://www.facebook.com/events/400718784181621/
A chiudere le performance sarà il KOMOS – Coro LGBT di Bologna alle ore 18.
A seguire, chiunque potrà animare lo spazio con i propri strumenti musicali, le proprie danze e la propria favolosità, per continuare ad esprimersi in libertà al parco sotto i colori dell’arcobaleno rainbow!
La raccolta fondi
Il Bologna Pride è completamente autofinanziato e ha scelto di non ricorrere a sponsorizzazioni, sostenendosi grazie a risorse volontarie e lavorative interne alle realtà organizzatrici. Si può supportare il Comitato Bologna Pride nella realizzazione dell’evento acquistando le mascherine realizzate per l’occasione – mascherina Bologna Pride, mascherina Sexy Rainbow e mascherina Gender barrato – il 28 giugno o sul sito
https://merchandising.bolognapride.it/
🏛 I luoghi storici
Per il tour dei luoghi storici e degli spazi di comunità abbiamo preparato alcuni consigli legati alla storia della comunità LGBTIQ+ cittadina.
Uno dei luoghi più importanti e famosi per la comunità LGBTIQ+ cittadina è Porta Saragozza, sia perché dentro al Cassero di Porta Saragozza ha avuto sede, , dal 1982 fino al 2002, Arcigay Il Cassero, uno dei primi spazi pubblici concessi in Italia ad un’associazione dichiaratamente omosessuale, sia perché a poca distanza dalla porta si trovano i Giardini di Villa Cassarini dove è collocato il Triangolo Rosa alla Memoria delle persone omosessuali e trans vittime della persecuzione nazifascista. Inaugurato nel 1990, è il primo monumento in Italia e tra i primi in Europa a essere dedicato alle vittime dell’omocausto.
Altro luogo da conoscere è il giardino intitolato a Stefano Casagrande, inaugurato nel 2012: situato tra le mura medievali, è un piccolo spazio verde dedicato a uno dei più noti artisti e attivisti del movimento gay bolognese, tra i fondatori del Cassero, del KGB&B e ideatore di The Italian Miss Alternative. Presso porta Santo Stefano c’era Atlantide, uno spazio autogestito di elaborazione politica, socialità, incontri, cultura e intersezionalità delle lotte, abitato dal 1998 al 2015 – anno dello sgombero – da Laboratorio Smaschieramenti, Clitoristrix e Nulla Osta. Gruppi femministi, lesbici, gay, trans, queer e punk che continuano a contaminare la scena politica dando vita e partecipando a diverse reti, da Non Una di Meno a B-side Pride, a Marciona 2020.
Il primo collettivo gay e lesbico in città aveva sede in via Castiglione, 24: era il “Collettivo Frocialista Bolognese”. Nato nel 1977 da un’idea dell’esule cileno Samuel Pinto, detto Lola Punales, di Beppe Ramina, Franco Grillini e Valerie Taccarelli, cambiò nome diventando Circolo di cultura omosessuale 28 giugno. Il collettivo era ospitato dall’allora sede del Partito Socialista PSI (da qui la storpiatura del nome originale), oggi sede di uffici. In via Borgonuovo, al numero 4, è ubicata la casa natale di Pier Paolo Pasolini, il celebre regista e intellettuale italiano che fu anche simbolo dello sviluppo identitario della comunità omosessuale italiana. Pasolini nacque infatti a Bologna nel 1922.
Al civico 1 di via Zamboni si trova quello che può essere definito un luogo storico di ritrovo e di divertimento della comunità LGBTIQ+, il Kinki Club. Negli anni ’70 è stato uno dei primi locali della città ad accogliere senza pregiudizio la comunità LGBTIQ+, in un periodo storico in cui poche città italiane avevano bar o club apertamente gay-friendly. Via Polese ospita la sede dell’associazione Movimento Identità Trans (ora al numero 22 ma per anni al numero 15): fondato nel 1979, il MIT è una ONLUS impegnata nella lotta contro le discriminazioni legate all’identità di genere.
Sempre in via Polese aveva sede il Paquito, storico cruising bar della città. Simbolo della Bologna bohémien, che negli anni ‘70 e ‘80 era famosa in tutto il Paese per essere libera e anticonformista, via del Pratello è ancora oggi piena di locali LGBTIQ+-friendly dove recarsi per un drink o qualcosa da mangiare. Proprio in una delle traverse del Pratello, via Santa Croce, si trova la libreria Igor una delle poche librerie rimaste in Italia ad essere interamente dedicata alla cultura LGBTIQ+. È ospitata all’interno di Senape, un vivaio urbano e luogo di eventi a tema; condivide gli spazi con The Park, piccolo laboratorio di stampa serigrafica su tessuto. Seguendo il filo degli spazi culturali per la comunità, non possiamo non segnalare la Libreria delle Donne, in via San Felice 16, e il Centro delle Donne in via del Piombo, spazio di politica, incontri e cultura femminista. Sempre sull’onda degli immaginari culturali è giusto menzionare il Cinema Lumiére, che ospita Gender Bender Festival e Divergenti, e il Cinema Nuovo Nosadella, luogo di proiezione del festival Some Prefer Cake.
Tra gli spazi comunitari anche sedi associazioni e servizi ricordiamo: la Salara, in via Don Minzoni 18, sede del Cassero LGBTI Center dal 2o02 e che ospita anche Lesbiche Bologna, Famiglie Arcobaleno, Agedo e UAAR – Unione Atei Agnostici Razionalisti, inserita all’interno della Manifattura delle Arti; via San Carlo 42/C, dove si trova PLUS Onlus, la prima organizzazione italiana di persone LGBT sieropositive, nata con l’intento di dare loro la possibilità di essere tutelate sia come persone LGBT che come persone sieropositive. All’interno della sede è presente il BLQ CheckPoint, primo centro community based in Italia per test HIV, HCV, sifilide e counselling.
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Scrivici via messenger, ti ricontatteremo.
Che il Pride sia con tutt* noi!
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