Sono tante diecimila donne ed uomini che marciano a Bologna, lo sono ancora di più perché erano ben di più.
La marea che ha attraversato la città, scuotendola dalle radici alla cima, è frutto virtuoso della convergenza di flussi potenti che scorrono, sotterranei o tumultuosi, nelle sue viscere: è la Bologna sociale, sindacale, associativa, delle forze politiche alternative, singolare e comune, una città fatta di molte città, in cui le sue cittadine ed i suoi cittadini fanno la differenza, quando si mettono in movimento, convergono e riempiono di nuovo senso la “costituzione della cittadinanza” che è lo spazio in cui esiste una reciprocità conflittuale tra la distribuzione del potere e l’amministrazione dello stesso.
La città che amiamo e per la quale siamo disposti a dare tutto.
Anche a Bologna sono in corso processi globali di decostruzione della democrazia, che rischia di rimanere solo lo spazio del comando di pochi sul tutto, legale certamente, ma illegittima ed ingiusta quando usa la clava della repressione e della limitazione delle nuove forme politiche, perché “i nostri regimi possono essere considerati democratici, noi però non siamo governati democraticamente” nell’amara constatazione di Rosanvallon.
La marea è tale perché la convergenza che l’ha resa possibile si è data sia con la generosità di chi ha colto l’opportunità di esserci sia con l’umiltà di chi ha reso la propria battaglia occasione per tutti, chiarendo che non avrebbe mai potuto né voluto rappresentarne la complessità o esserne sintesi.
La manifestazione per Làbas oltre Làbas parla anche di questo, permette a tutte e tutti di comporre un discorso sulla città, sulla sua reinvenzione, sulla nuova relazione tra movimenti urbani e partner sociali, con una nuova produttività politica degli spazi autonomi ed indipendenti che Bologna ieri ha difeso fino in fondo e per intero. In altre parole la grande manifestazione del 9 settembre è andata oltre la parzialità dei suoi componenti tematici e può diventare un programma di contro-governo già dalle prossime settimane se si avrà cura del processo democratico che è stata alla base del suo successo.
La qualità della marea del 9 settembre 2017 è nei tantissimi giovani che fin dalle prime file sono stati le ed i protagonisti, prendendosi carico degli aspetti organizzativi ed espressivi.
Essi sono il sangue nuovo delle arterie della politica degli anni a venire e, a mio parere, sono la garanzia che questa manifestazione guarderà solo avanti, sperimentando come stare insieme, come continuare la lotta, come andare oltre Bologna, oltre Làbas, oltre la rabbia per l’ingiustizia profondissima subita l’8 agosto, sfidandosi sul terreno dei nuovi processi politici, pubblici, inclusivi, complessivi, assemblea dopo assemblea, municipio dopo municipio.
Noi saremo al vostro fianco.
GMDP, Coalizione Civica.