Si è conclusa oggi in Consiglio comunale la discussione del bilancio di previsione 2023-2025 del Comune di Bologna.
Quest’anno il gruppo consiliare di Coalizione Civica Bologna ha presentato attraverso il nostro capogruppo Detjon Begaj un Ordine del giorno collegato al bilancio, approvato poi dall’intera maggioranza, e relativo ai temi del “salario minimo” e delle condizioni lavorative nel mondo degli appalti.
In Italia oggi non esiste un salario minimo e vi è una crisi del ruolo della contrattazione collettiva, che ha portato ad una moltiplicazione di ccnl e l’esistenza di contratti pirata. Alcuni ccnl ormai non garantiscono salari adeguati al costo della vita e più in generale sembrano non rispettare i parametri previsti dall’art. 36 della Costituzione, contenente il principio per cui “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.” Anche negli appalti pubblici, nonostante i protocolli esistenti a livello metropolitano e il rispetto dei ccnl, in alcuni settori c’è un problema salariale. Proprio sugli appalti il Governo sta facendo dei gravi passi indietro in termini di tutele, sdogandando subappalti a catena e mettendo a rischio le clausole sociali.
Il nostro Ordine del giorno parte dalla necessità di intervenire sugli appalti del Comune di Bologna, anche in vista del rinnovo del Protocollo ed invita il Sindaco e la Giunta:
– a confermare l’impegno dell’amministrazione affinché il trattamento economico di tutti i lavoratori impiegati nell’appalto e negli eventuali subappalti, qualsiasi sia la tipologia di contratto individuale di lavoro, sia pari almeno ai minimi retributivi previsti dai contratti collettivi nazionali, sottoscritti dalle organizzazioni dei lavoratori e di parte datoriale comparativamente più rappresentativi a livello nazionale;
– ad aprire un tavolo tecnico per verificare la possibilità di inserire clausole premiali negli appalti pubblici per chi garantisce migliori trattamenti economici per i lavoratori e miglior qualità del lavoro, promuovendo la diffusione della contrattazione di secondo livello a tale scopo, individuando inoltre meccanismi che nel rispetto dell’art. 95 del codice degli appalti possano favorire il miglior rapporto ore di lavoro/retribuzione;
– a proporre i punti suddetti come elemento di discussione nella stesura del nuovo Protocollo Appalti e con tutte le parti sociali, anche quelle non firmatarie del Protocollo;
– ad inoltrare il presente atto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla Presidenza della Camera dei Deputati e del Senato, dandone adeguata pubblicizzazione al fine di promuovere l’approvazione di una Legge sul salario minimo, introducendo una soglia minima retributiva su base oraria al di sotto della quale non sarebbe ammissibile per l’appaltatore e gli eventuali subappaltatori pagare i lavoratori, pari a dieci euro lordi l’ora.
Un impegno necessario in un Paese dove ogni giorno, anche nella nostra città, si continua a morire di lavoro e in cui il tema del salario è assolutamente decisivo, con un’inflazione che peraltro va verso il 13% a Bologna.
A questo link il testo completo dell’Odg presentato, invece a questo link il testo integrale dell’intervento del nostro Detjon Begaj in Consiglio comunale.
Un ringraziamento particolare va poi alla rete italiana di attiviste e attivisti “Up- Su la testa!” e alla loro campagna dal titolo “Sotto dieci è sfruttamento” che ha proposto a diverse liste civiche in Italia di lavorare attorno a questo tema.