Lo scorso 21 Marzo presso il centro sociale Nello Frassinetti, un luogo importante del nostro quartiere, c’è stata la restituzione della seconda campagna del comitato “Aria Pesa”. La prima aveva riguardato l’intera città con l’analisi di 317 campionatori comprati e installati da oltre 2000 cittadine e cittadini dal 25 gennaio al 25 febbraio del 2017. La seconda ha interessato le scuole per rispondere alla domanda “Quanto è inquinata l’aria che respirano i nostri figli a scuola?“ e si è svolta dal 16 Ottobre al 13 Novembre del 2018 con l’installazione di 250 campionatori passivi di biossido d’azoto (NO2), di cui sono stati considerati validi 238 e di questi 215 erano in plessi scolastici. I risultati anche questa volta sono allarmanti: circa 10.000 studenti di ogni ordine e grado frequentano istituti dove la qualità dell’aria viene considerata “critica”. Di questi 5000 sono bambine e bambini tra 0 e 6 anni. I plessi più problematici sono quelli vicino alle strade più trafficate come il sistema tangenziale-autostrada di Bologna che da sola (13 km) genera il 40% delle emissioni su 800 km di strade totali. Un asse dove da 10 anni i comitati chiedono due centraline di rilevazione supportati da una petizione di 3000 firme. Una richiesta legittima anche per la procura di Bologna che lo ha ribadito nella risposta ad un un esposto fatto da questi cittadini dove ha messo nero su bianco che si tratta di prescrizioni alle quali il comune di Bologna deve dare seguito. Nessuno dei campionatori nei pressi dei centri commerciali ha registrato valori di aria buona e circa il 30% erano critici.
Per quanto riguarda il nostro quartiere la mappa disponibile sul sito AriaPesa.org mostra un livello di aria simile a quella registrata dalla centralina Arpae di Via San Felice alle scuola Gualandi e Garibaldi, aria intorno ai limiti di legge per Primavera, Pellicano, Inerio Succursale, Vestri, Giordani e Tempesta, aria peggiore dei giardini Margherita per Santa Rita, Arcobaleno, Padre Marella, Roselle e Follereau. Gli unici plessi che hanno registrato un’aria migliore dei giardini Margherita sono stati Tobagi, Alvisi e Farini. Alla presentazione della campagna c’erano Giancarlo Pizza presidente dell’ordine dei medici che ha annunciato che i dati di Aria Pesa saranno messi sul sito dell’ordine e sul bollettino medico e Alessandro Ballestrazzi, coordinatore della commissione problematiche pediatria dell’ordine che ha spiegato perché in particolare i bambini sono più esposti a questi inquintanti e perché soprattutto loro rischiano i danni più gravi e permanenti in un momento delicato come la crescita.
Nei giorni successivi la politica è stata interrogata da questi dati. L’assessore Orioli li ha commentati affermando che erano noti e che quelli di Aria Pesa erano da validare ma non si sa da chi considerando che il metodo scientifico è disponibile sul sito stesso e che da parte dell’assessore non ci sono stati rilievi di merito. E poi annunciando una nuova campagna simile condotta questa volta dall’ARPAE per l’anno prossimo. A queste affermazioni i comitati dei genitori e la stessa campagna Aria Pesa hanno replicato chiedendo un tavolo politico fin da subito senza aspettare il 2020. Una richiesta più che plausibile vista la situzione critica che non può ammettere deroghe né frasi di circostanza come quelle che si sono sentite in consiglio comunale quando si è cercato di rispondere al movimento “Friday for future” senza assumersi la responsabilità di impegni concreti come per esempio sui Prati di Caprara.
La campagna andrà avanti facendo altre assemblee ed provando ad elaborare delle proposte per ogni plesso. E tuttavia alcune richieste si possono già prendere in considerazione anche a livello di quartiere discutendone nelle commissioni invitando questi comitati ed approvando ordini del giorno durante i consigli. Proposte come limitare il traffico privato e lo stazionamento di veicoli col motore accesso vicino al plessi, incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici e degli spostamenti attraverso le bici, aumentare il verde soprattutto di siepi ed aiuole che possono mitigare l’impatto tra le strade origine delle emissioni e le aule dove queste ragazze e ragazzi passano molta parte della giornata. Sono iniziative che da sole non sono sufficienti ma devono segnare una decisa inversione di tendenza dell’iniziativa pubblica e istituzionale su questi temi.