Oggi il Consiglio Comunale di Bologna ha approvato due ordini del giorno sulla tutela delle condizioni dei rider e delle rider durante la pandemia e non solo, ribadendo un principio fondamentale: nessuna consegna senza diritti!
In tempo di pandemia, peraltro, i diritti dei rider a lavorare in sicurezza coincidono con quelli dell’intera collettività.
Per questa ragione ci auguriamo che gli assessori con delega al lavoro in Comune e in Regione provvedano a dar seguito alle indicazioni espresse dal Consiglio.
Abbiamo suggerito diversi modi per costringere tutte le piattaforme a rispettare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, a partire dalle norme in tema di salute e sicurezza.
Eravamo già intervenuti sulla tutela della salute sul luogo di lavoro dei e delle rider, nei primi giorni di lockdown, e poi avevamo presentato questo Odg il 6 Aprile scorso in Consiglio Comunale con un intervento del nostro consigliere Federico Martelloni.
Poi l’abbiamo emendato ed illustrato nell’Udienza Conoscitiva sul tema del 10 Aprile, presentandolo infine oggi, nella seduta del 20 Aprile, nella sua versione definitiva che è stata approvata dal consiglio e che trovate in allegato: qui di seguito il dispositivo.
Il dispositivo dell’OdG approvato:
Il Consiglio Comunale chiede al Sindaco e alla Giunta
di assumere, in ogni sede, tutte le iniziative in loro potere affinché le piattaforme di food delivery adottino i provvedimenti necessari alla tutela dei lavoratori e della salute pubblica, consegnando immediatamente ai ciclofattorini i dispositivi di protezione individuale, , assicurando modalità di consegna contact-less e verificando la corretta applicazione di tutte le misure di prevenzione richieste da decreti e ordinanze in vigore;
in via principale,
interdire, a livello regionale o comunale, tutte le attività di consegna di cibo a domicilio, fatta eccezione per le piattaforme che prevedono effettive garanzie dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici anche in tema di tutela della loro salute e sicurezza, come ad esempio quelle previste dalla Carta di Bologna del 31 maggio 2018;
In subordine,
a fronte della disposta chiusura di bar, ristoranti e pubblici esercizi salvo che per le attività di food-delivery, consentano di svolgere tale attività ai soli pubblici esercizi formalmente impegnati ad agire per conto proprio oppure a servirsi delle sole piattaforme in modo da assicurare tutti gli standard di tutela che prevedono effettive garanzie dei diritti dei lavoratori anche in tema di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, come ad esempio quelle previste dalla Carta di Bologna del 31 maggio 2018;
In via di estremo subordine,
prescrivere il monitoraggio e il controllo, da parte della polizia municipale, dell’effettivo rispetto di tutte le prescrizioni in tema di tutela della salute e sicurezza da parte delle piattaforme di food-delivery a partire dalla fornitura generalizzata delle dotazioni individuali di protezione (mascherine, guanti e disinfettante), adozione di modalità contatless al momento del prelievo e della consegna nonché opportuna tutela assicurativa e sanitaria.