Quest’anno sarebbe stato il decimo appuntamento della festa della Liberazione al Pratello, organizzata dal Pratello R’esiste. Una festa che negli anni è cresciuta sino a divenire l’appuntamento chiave del 25 Aprile per i cuori di tanti bolognesi e non solo.
Per alcuni di questi anni ho anche avuto l’onore di accompagnare la sua crescita, cercando di attenuare come potevo i contrasti che inevitabilmente sorgono tra chi organizza e chi ha il potere di autorizzare.
Mai ho pensato che i disagi che inevitabilmente una grande festa produce fossero prioritari sull’aspetto simbolico e sulla grandezza di una strada che si auto-organizza per festeggiare la storia della nostra libertà, che è anche la sua storia.
Eppure ora è successo. Una incredibile e inarrivabile serie di richieste da parte del Quartiere, istigato e spalleggiato dal Comune, hanno ottenuto ciò che probabilmente volevano: la fine dell’evento.
Il percorso verso una città senz’anima, ordine legge e salumi fighetti ai dehors, procede spedito.
Sono triste, ancor di più perché questa volta nulla posso fare per aiutare la festa.
Sono triste e incazzato: con me stesso, per non aver vinto la competizione al Quartiere che avrebbe salvato anche il 25
Aprile al Pratello, con chi ha continuato a votare il partito di maggioraza, pensando che le accuse di deriva da parte mia e di tutta Coalizione Civica Bologna, fossero colpi di sole.
L’Assessore Matteo Lepore e il Presidente del Quartiere Porto-Saragozza Lorenzo Cipriani, questa mattina hanno inviato una lettera al Comitato Pratello R’esiste in risposta alle affermazioni sull’impossibilità di promuovere e realizzare la Festa del 25 Aprile.
La mia risposta al Comune e al Presidente del Quartiere, sempre questa mattina, ai microfoni di Radio Città Fujiko è altrettanto chiara
Fausto Tomei, consigliere Quartiere Porto-Saragozza