Oggi si è svolta un’importantissima udienza conoscitiva sul tema della Fiera di Bologna.
Esattamente un anno fa, a luglio 2016, pensavamo, anzi credevamo di sapere, 3 cose:
a) il bilancio 2015, pur redatto “a norma di legge”, era stato costruito ad arte per legittimare 123 esuberi presentando come “inevitabili” i licenziamenti;
b) un piano industriale doveva venire prima e non dopo la dichiarazione di 123 esuberi: sicché un socio pubblico, come il Comune di Bologna, avrebbe avuto l’autorevolezza per dirlo e per ottenere il ritiro della procedura di licenziamento collettivo;
c) esattamente un anno fa c’era il rischio – come confermò il Sindaco, dando ragione a Coalizione civica – di una imminente modifica dello Statuto della Fiera che avrebbe ridotto in maniera significativa le prerogative dei soci pubblici, deresponsabilizzandoli rispetto a scelte strategiche, patrimoniali e occupazionali.
Noi, come tante e tanti altri, sapevamo…ma non avevamo le prove.
Ci limitavamo a mettere assieme i pezzi di un puzzle che oggi sono tutti sul tappeto (per l’esattezza sul tavolo della III Commissione):
1.. Come ha detto oggi il dott. Bruzzone, il risultato negativo del bilancio 2015 – diverso ed opposto rispetto al progetto di bilancio 2016 da approvare entro fine luglio – si deve al fatto “nel bilancio 2015 sono precipitati sia gli ammortamenti sia la svalutazione di alcune partecipate, a partire da BF Parking” e dunque “perdite pregresse precipitate interamente sul bilancio 2015”, mentre “l’attuale situazione del bilancio consolidato è assolutamente positiva”. Ciò, anche in ragione dell’operazione “quasi magica” compiuta negli ultimi anni nel campo dell’editoria per ragazzi e delle attività condotte in Cina tra il 2011 e il 2016.
La PRIMA NOTIZIA è dunque LA RIVINCITA DI DUCCIO CAMPAGNOLI, posto che è stata integralmente confermata la versione che l’ex presidente diede, un anno e mezzo fa, sia sul bilancio 2015, sia sull’andamento economico-finanziario della Fiera.
2. Se il bilancio 2015 voleva mostrare una secca discontinuità rispetto al passato (Boni, 2016), ciò era legato ad un preciso disegno composto da tre semplici passaggi: a) il bilancio 2015 ha buco di 8 milioni di euro; b) nel 2016 si licenziano 123 lavoratori; c) nel 2017 si approva un bilancio “assolutamente positivo”. Un piano perfetto, se non fosse stato per la lotta degli esuberanti di Bologna fiere e la “sveglia” data ai soci pubblici. La trattativa sindacale in tema di esternalizzazioni è però arenata: se per i sindacati i problemi di bilancio della Fiera sono riconducibili all’eccessivo costo dei servizi, per la dirigenza della Fiera riguardano i costi e la flessibilità del lavoro. Non per caso, nell’odierno Piano industriale scompare l’area 48, ma non scompare la famosa pagina 49, che prevede una riduzione del costo del lavoro.
La SECONDA NOTIZIA è questa: il capitolo “esuberi”, purtroppo, non è affatto archiviato per sempre.
3. I consiglieri del PD, rammentando e confidando nelle parole del sindaco, hanno ribadito che “Bologna non licenzia nessuno”. Ebbene, tale affermazione resta plausibile solo a condizione che i soci pubblici, e in particolare Comune e Città metropolitana, mantengano le prerogative riconosciute ai soci pubblici dall’attuale Statuto, peraltro riconducibili ai conferimenti immobiliari integralmente pubblici che contribuirono a spiegare l’assetto statutario dell’ente e i patti parasociali. Il nuovo statuto – ancora non fornito ai consiglieri comunali – redatto sulla base di un presunto parere legale – mai esibito ai consiglieri – consentirebbe, invece, ai privati di assumere le scelte strategiche a seguito di una eventuale ricapitalizzazione. E tale decisione dovrebbe essere assunta nello spazio d’un mattino, nella specie il 17 luglio, visto che l’assemblea straordinaria è convocata per il 20.
Ebbene, se abbiamo fiutato l’aria che tirava in commissione, le TERZA NOTIZIA è la più rilevante: è tutt’altro che scontato il via libera del consiglio comunale alla modifica dello Statuto di Bologna Fiere.
Federico Martelloni_Consigliere Comunale Coalizione Civica